Anni 70. Nel magmatico libro di Enrico Deaglio, accanto all’eccesso di informazioni (ma senza un indice dei nomi) il riuscito montaggio di fatti, luoghi e scenari permette inedite connessioni tanto gli anni del tritolo, del piombo e dell’allargamento dei diritti sociali e civili, ma anche quelli in cui mafia, economia e un certo modo di fare finanza si unirono in torbidi intrecci eversivi.
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Veil, l’ingiustizia è intollerabile
Olivier Dahan chiude il trittico sui «biopic speciali» (dopo Edith Piaf e Grace di Monaco) con un film su una vera rivoluzionaria francese. «A dieci anni Simone aveva capito tutto»
Che sofferenza della Madonna
Dentro il mistero. Da Piero della Francesca a Michelangelo, Massimo Cacciari rilegge le icone della madre di Gesù: misericordia, modestia, umiltà ma nessun Vangelo ha saputo descrivere il dolore di Maria come invece fa l’arte
Non voltatevi mai dall’altra parte
Oliviero Toscani. Il fotografo, appena scomparso, non inseguiva l’eleganza, ma l’efficacia del messaggio e l’obbligo morale, mentre pubblicizzava prodotti di consumo, di consegnare alle immagini la propria riflessione sui viventi
Cantando il male contro la mala
Emilia Pérez. Il re del cartello del narcotraffico messicano vuole cambiare sesso e chiede aiuto a una giovane avvocatessa: il film di Audiard è un capolavoro di originalità tra musical, telenovela, commedia e dramma con attori strepitosi
Lessico familiare contro la dittatura
Marcelo Rubens Paiva racconta la storia del padre, sequestrato dai militari in Brasile, e dalla madre in lotta per avere giustizia
La maledizione del teatro è un altro modo per dire: “Siamo tutti in pericolo”
Il visionario Carey scrive la storia della piccola Edith, ma è una fiaba
Jane Austen senza fine
A 250 anni dalla nascita l’ autrice inglese continua a irradiare un’ aura formidabile grazie alla prosa fatta di finezza, arguzia, humour e capacità di leggere le persone e la società
Ritanna Armeni. I neofascisti e il Vaticano dietro la lettura di via Rasella come prova di incoscienza
Il racconto dei gappisti della resistenza romana, spesso disprezzata da quelli del Nord
Un po’ Camus, un po’ Carver
Raccolti in volume i racconti di Stig Dagerman, scrittore svedese suicida a 31 anni nel1954. L’umanità narrata è quella degli umiliati e offesi, il popolo dell’abisso che vive ai margini. «Mi manca la fede, non potrò mai essere felice»