La guerra, prima ancora che militare, è un conflitto culturale e dialettico. Perciò un docente ha riunito a Tel Aviv giovani di lingua ebraica (che hanno letto il palestinese Darwish) e altri di lingua araba (che hanno letto un’ opera sulla Shoah) in cerca di nuove vie per dialogare. È andata bene
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Gide e Valery: diversi eppure così amici
Quella dei due scrittori fu un'amicizia lunghissima, senza smarrimenti e senza scontri. Il loro carteggio che si estende dal 1890 al 1943, spalancando due guerre mondiali, passioni, speranze e delusioni, e ora in italiano
L’ebreo errante? Non è neppure ebreo
Il volume miscellaneo curato da Franceschini e Grazzini finalmente fa luce su uno dei miti più pericolosi e ambigui della storia europea. Con alcune sorprese, a partire dal fatto che nelle antiche attestazioni gli ebrei non c'entrano
Le voci degli italiani al Quirinale
Michele Ponzani ha esaminato le parole scritte ai capi di Stato da donne e uomini comuni in cerca di ascolto: un ritratto corale del paese
Sfumature di nero piene di luce
Uscì negli Stati Uniti nel1937, la sua stessa lingua ci riporta a un Paese che non parla più così: «Con gli occhi rivolti al cielo» di Zora Neale Hurston, un’antropologa, è un inno alla libertà e alla forza delle donne (afroamericane e no)
Viaggio ai confini del sesso di quel puritano di Lawrence
«L’ amante di Lady Chatterley» gode di una fama che forse va al di là della stessa sua lettura. Basta ripercorrere che cosa ne scrissero Edmund Wilson, Henry Miller, Frank Raymond Leavis, Martha Nussbaum, André Malraux. Perché il problema è sì l’ eros, ma anche l’ideologia
Cronenberg l’amore oltre il lutto
Il regista canadese con il film “The shrouds” elabora la scomparsa della moglie Caroline. Un thriller su ossessioni, metamorfosi e tecnologia
Virginia & co: scrittori amici, complici, amanti
Mario Fortunato ci fa entrare nella “comune” che riunì Woolf ad altri talenti dell'epoca: un coro vivacissimo di creatività e passioni
Uno Shakespeare non scritto da Shakespeare
Torna il “Giulio Cesare” nella versione, insieme originale fedelissima di un suo grande ammiratore: Juan Rodolfo Wilcock
Ida Ramundo: io
L’ho conosciuta bene la protagonista di Elsa Morante. L’ho trovata in me stessa, in mia mamma, in mia nonna, nelle donne rimaste in silenzio, discriminate, molestate, sottomesse perché gli uomini «possono». Ma prima o poi la Storia dei maschi la ribaltiamo con la nostra, molto più forte. No, non è un’utopia. È una scelta