Nella libertà della Palestina in gioco anche la nostra

L’entusiasmo con cui è seguita la missione della flottiglia che ha tentato di forzare il blocco navale di Gaza esprime la reazione morale a un senso di impotenza dilaniante. I progetti tecnocratici e oligarchici per il futuro della Striscia ci dicono che non si tratta solo della liberazione di un popolo, ma del futuro stesso della democrazia. E ci riguarda

Degrado linguistico e rispetto per gli altri

Alla lunga cadiamo nel servilismo linguistico. Gli esempi più vigorosi e deleteri vengono purtroppo dalla politica, dai media, soprattutto dalla radio che è la più vicina al parlato quotidiano. A questo punto mi chiedo: perché ci meravigliamo se poi i nostri figli e nipoti pensano che ci si debba confrontare con gli insulti e la denigrazione dell’avversario, anziché affrontarlo con la ragione, le idee, la logica, il pensiero etico?

Né privati né pubblici I beni sono comuni

Gaël Giraud è un economista e un gesuita. Dice: c’è la proprietà privata, ciò che è mio; poi c’è la proprietà pubblica, quella dello Stato; ma c’è soprattutto la cosa comune di cui è proprietaria una comunità: le risorse simboliche, culturali, materiali, ecologiche che gestiamo attraverso deliberazioni condivise. È la mia terza via

U-mani

Le cinque dita non sono l’invenzione dei mammiferi: l’arto la cui versatilità fa concorrenza a quella del cervello e che rende noi Sapiens che siamo, è più antico. I suoi remotissimi precursori disegnano la parabola della nostra evoluzione. Un filosofo ci accompagna in questo viaggio