Arrivano le «memorie controcorrente» di Alain Finkielkraut, l’intellettuale più amato e odiato di Francia. Galeotto fu il «Corriere» e un’intervista allo scrittore meno intervistabile. Che «mi spiegò lo scontro di civiltà che si era consumato a Praga» e «favorì la mia riconciliazione con il romanzo». Da allora è stato più facile capire la guerra nella ex Jugoslavia e persino le prossime presidenziali americane
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Ken Follett La sera del Medioevo diventerà mattina
Conosceremo Edgar, giovane, geniale maestro d’ascia che vive con genitori e fratelli in una piccola città di un’Inghilterra rozza e violenta, e conosceremo Ragna, contessa normanna colta, appassionata e impulsiva: li separa la Manica, ma li uniranno la minaccia vichinga e le alleanze per tentare di disinnescarla. Conosceremo anche Wynstan, vescovo corrotto, capace di ogni nefandezza: punta all’arcivescovado di Canterbury e frequenta i bordelli, stupra, ricatta. Lo farà anche con Ragna
Da questa America non ci sono vie d’uscita
Visti da qui, dal Kentucky di Chris Offutt, il deserto è troppo caldo, il Nord troppo freddo, le città troppo grandi, il Midwest troppo piatto. Resta solo il Montana per fuggire, dopo avere vendicato l’uccisione del fratello.
Brillanti, eccentrici, geniali scienziati (e scienziate)
L’alfabeto della scienza
Guida laica alle infinite possibilità di famiglia
Allargare l’orizzonte
I Luoghi Santi del Poverello
La presenza dell’ordine in Terrasanta
Avventure del termine che ha fatto la storia
Il Logos nella filosofia antica
M è tornato
"Mussolini è al vertice, è già malato e io lo racconto". Intervista ad Antonio Scurati
Il paradosso della fiducia e la sfida tra due visioni antiche (ma sempre attuali) dell’economia di mercato
Il legame della fiducia permette il progresso della società, ma questo rende i suoi membri più razionali: così lo sviluppo erode il fattore che lo rende possibile e di cui ha continuamente bisogno
Kafka. La vita è qualcosa di più di un gioco di pazienza
Non sappiamo se il padre fosse la causa del male di Kafka, del suo senso di inadeguatezza, o se piuttosto Kafka cercasse nella figura paterna una scorciatoia per giustificare l’acuto dolore che lo affliggeva al cospetto del mondo.