Antonio Pascale scrive di un protagonista che gli assomiglia così tanto da aver avuto praticamente la sua stessa vita, con la stessa umanità intorno. E si conferma deciso nel tener fede a una formula narrativa disobbediente al racconto di trame
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I fiori sono i periscopi di chi non c ’è più
Il tempo e le relazioni umane sono il quadrante letterario di Georgi Gospodinov. Questa volta a maggior ragione, perché scrive della morte (la fine del tempo) del padre (l’intimità). «Mi ha lasciato due giardini: uno di frutti e uno di storie»
I bianchi hanno perso il loro privilegio
Madre ebrea, padre afroamericano, Walter Mosley è uno dei maestri dell’«hard-boiled». «Adesso negli Usa anche gli altri sperimentano i problemi che i neri hanno da sempre. E se la prendono con le politiche a favore delle minoranze»
Dall’ABC alla Z: 23 lettere di crudeltà
Il greco Dimitris Lyacos è forse un unicum: ha pubblicato solo in traduzione. Il nuovo titolo, che mescola prosa e versi seguendo l’alfabeto, è il prequel della trilogia che l’ha reso celebre
C’era un’artista nascosta in mansarda
E poi è sparita. Forse fuggita. Forse assassinata da un serial killer. Tocca alla collaudata coppia di investigatori— Vincenzo Arcadipane e Corso Bramard—indagare in una Torino fascinosa. Il ritorno con il botto di Davide Longo
Anche il matrimonio soffre di carie
Il romanzo di Jane Smiley osserva il rapporto fra due dentisti, coppia all’apparenza solida e serena, ma con zone d’ombra che all’inizio sfuggono a tutti(tranne che all’autrice, s’intende). Poi entra in scena un paziente, e ogni cosa precipita
Boualem Sansal
Una staffetta per lo scrittore incarcerato ad Algeri che grida: «Attraverso di me l’ odio non passerà» Gli autori: siamo in pericolo
Alcibiade si intrufola tra i populismi di oggi
Romanzo storico e (auto)biografia: Ilja Pfeijffer, olandese e genovese, ha scritto un racconto di 825 pagine (più 195 di note) per raccontare l’Atene del V secolo. Cioè—leggere per credere—anche l’Ucraina di oggi. Lo abbiamo incontrato
L’ umanità è una malattia
«L’ ultimo messia» del pensatore norvegese Peter Wessel Zapffe è un testo inadatto ai romantici, agli illusi, ai cuori puri. La tesi è semplice e definitiva: la coscienza è un errore evolutivo, Sapiens è uno sbaglio ecologico, l’ amore un ’illusione utilizzata come anestetico, la nostra presenza sul pianeta nociva e parassitaria. La soluzione è altrettanto semplice e definitiva: un inno antinatalista
Trump spiegato alle scimmie
Neuroscienze. Non serve la politica classica né l’economia Per capire il presidente Usa seguite due indizi: una banana e il nostro bisogno di dopamina