Le recenti proteste infiammate dai network studenteschi non riguardano le fondamenta dello stato cinese ma questioni contingenti. Il regime ha risposto con tattiche già note, ristabilendo il suo schiacciante potere
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«Gli studenti cinesi sono un vulcano pronto a esplodere»
Intervista a Zhou Fengsuo, leader di Tiananmen
Le proteste di questo tempo sono enormi, digitali e inutili
Negli ultimi vent’anni le mobilitazioni popolari sono cresciute a dismisura ma hanno progressivamente perso la capacità di influenzare le decisioni nelle democrazie, figurarsi quella di rovesciare i regimi. È l’effetto paradossale di una piazza globale che ha fin troppi mezzi per far sentire la propria voce, e perciò s’illude che non ci sia bisogno della fase “politica”
Nuove forme e vecchi valori della mobilitazione popolare
Grandi manifestazioni di piazza si sono susseguite nel tempo in tutto il mondo, dalle marce di Gandhi al discorso di Martin Luther King, dal Bloody Sunday dell’Irlanda del Nord alle primavere arabe, fino alle odierne in Cina e in Iran Migliaia di persone continuano a scendere in strada invocando maggiori diritti, ma non sempre con i risultati sperati
L’occidente è inospitale per i dissidenti russi
Attivisti, giornalisti, oppositori politici e disertori cercano di lasciare la Russia. Il flusso si concentra tra Europa e Asia centrale, ma l’assenza di politiche comuni, le restrizioni e i sospetti rendono complicata la vita degli esuli
L’autonomia differenziata e l’interesse del Paese
Nuove "porcate" in arrivo?
Il valore dei doni e dei condoni
Stella dell'assenza /5.
Quei complottismi che allontanano la verità sull’omicidio Pasolini
Sono almeno una dozzina i libri che cercano i colpevoli, ma non arrivano a nessuna soluzione investigativa degna di questo nome
Uno strano tipo di altruismo
Dall’altruismo efficace alla teoria del lungoterminismo: il rischio esistenziale, cioè quello di un’estinzione degli esseri umani causata da loro stessi.
Ritorno al passato: il revisionismo della destra intorno alla strage di Piazza Fontana
Era chiaro sin dai discorsi d’insediamento del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e poi della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: la destra di Fratelli d’Italia è arrivata al potere con l’intento di portare avanti una battaglia ad ampio raggio per imporre la propria narrazione del passato.