Si può ridere del dolore? Della tragedia? Del Covid (come hanno fatto i social in questi mesi)? Abbiamo riso delle guerre, delle carestie, dei migranti. Della miseria e persino dei lager. Una formidabile battuta di Woody Allen dice: ogni volta che ascolto Wagner sento l’impulso di invadere la Polonia. Dunque sì, si può. Talvolta si deve. Perché chi ride dubita, chi ride è democratico, chi ride partecipa.
Archivio articoli per il tag: Riflessioni - pagina 8
Credere che il passato conti più del futuro è il vero pensiero unico
Rileggere il passato demistificandolo. Solo la comprensione dei processi storici può servire a impostare un futuro migliore
La pazienza, virtù non eroica
Modi del sentire
La sfida di costruire un mondo di relazioni
Si tratta di riconoscere che ogni individuo esiste solo in rapporto alla comunità e la società nella quale vive; che ogni territorio e ogni paese si colloca nel quadro di ineliminabili vincoli internazionali e planetari; che nessuno si può salvare da solo
Petrarca postmoderno
Il grande poeta trecentesco è stato a suo modo un anticipatore della visione secondo cui non si può giungere a una conoscenza oggettiva della realtà. Si legga il resoconto dell’ascesa al Monte Ventoso: tutto diventa sfuggente, si scompone in un gioco di citazioni. Sullo sfondo c’è la forte rivalità con l’autore della «Divina Commedia»
La fisica tra verità e bellezza
Paul A. M. Dirac. Artefice della sintesi tra relatività e meccanica quantistica, teorizzatore dell’antimateria, usava i principi estetici da guida euristica e criterio di valutazione teorico
La fedeltà che trascende la vita
L’essere fedeli o infedeli riguarda ogni dimensione dell’esistenza: una riflessione di Claudio Magris. Tra riferimenti letterari che attraversano i secoli
La banalità non è banale
Dall’arte ai media, non sarà che distinguersi a tutti i costi è diventato un luogo comune?
Futuro
Nella lingua dei Chamacoco, una popolazione india del Paraguay, la negazione si esprime con il futuro. Per dire«non ti amo»si dice «ti amerò»; per dire«non ti pago»si dice«ti pagherò». Dunque adesso non ti amo, non ti pago; cioè«ti amerò»,«ti pagherò», ma domani, sempre domani, dunque mai. Ci sono due tipi di futuro nella nostra vita. C’è il piccolo futuro immediato— la prossima settimana, l’inizio delle vacanze...— che si aspetta con ansia e ci impedisce di vivere in pienezza. E il grande futuro, il sogno, il cammino verso una Terra Promessa; e il cammino è già il futuro
Democrazia e Disobbedienza, una sfida su cui riflettere
Istituzioni a confronto