Cronache di Alexa Un’intrusa (o un’amica?) in famiglia

«Sto male,ti prego, aiutami»: un’ospite di una casa di riposo del Michigan è così legata all’assistente vocale da rivolgersi a «lei» anche quando il Covid-19 la colpisce. L’intelligenza artificiale conserva ora le prove dei presunti errori della struttura. E diventa una «testimone». Come è accaduto in alcuni omicidi

Perché in un mondo popolato dai robot saremo ospiti sgraditi?

Per un robot è più semplice interagire con un altro robot che con un essere umano. Per un'auto a guida autonoma è più semplice muoversi in strade percorse da auto simili, invece che da auto a guida umana. Una semplice constatazione che ci fa intuire, però, quali incentivi opereranno sempre più nel prossimo futuro nei campi della robotica sociale

Novacene

Futuro.  Dopo l’ipotesi Gaia, James Lovelock, che in luglio ha compiuto cent’anni, lancia una nuova prospettiva. Dice: l’Antropocene, l’epoca attuale in cui la presenza dell’uomo ha pesantemente condizionato la vita sulla Terra, ha portato sì vasti benefici, ma non è più sostenibile. Solo cyborg capaci di autoprogrammarsi, figli dell’intelligenza artificiale, possono salvare il pianeta

Cropper I braccianti digitali al servizio dei robot

È l'ultima categoria di lavoratori prodotta dalla rivoluzione tecnologica: la più bassa, la meno pagata. Gli «sharecropper», coltivatori, sono più che altro come i raccoglitori di pomodori. Ecco che cosa fanno in cambio di pochi dollari: per istruire l'intelligenza artificiale, per aiutarla a interpretare la realtà, a riconoscere un volto, a guidare senza autista, a distinguere un cane da un gallo, un pedone da un lampione, occorre immettere nelle macchine milioni di «immagini etichettate». I cropper sono gli «etichettatori»