Le dimissioni del primo ministro rischiano di lasciare il paese in mano ai partiti filorussi e a chi si oppone all’ingresso della Macedonia del Nord nell’Ue. Per l’Unione si tratta di un nuovo banco di prova per il principio del consenso.
Macron, Olaf, Draghi e il presidente romeno Klaus Iohannis hanno dichiarato di accettare per l’Ucraina lo status di candidato all’adesione all’Ue. Una svolta importante per i destini della guerra e del processo di crescita europeo.