Non basta “avere” una propensione: bisogna svilupparla, capirla e farla crescere. Un ruolo che spetta al singolo e, anche, alle istituzioni
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Il disagio dei giovani nell’età del nichilismo
I giovani, anche se non sempre ne sono consci, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che caratterizzano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui.
Tutti presi dalla nostalgia
Se avete voglia di vecchi film e vecchie canzoni, di rileggere i libri della vostra adolescenza, o di cercare storie che parlino di quel periodo, state attuando una efficace strategia di autoaiuto. E, soprattutto, siete in ottima compagnia.
Terra incognita. Il futuro non è più quello di una volta
«Non è la nave più grande ad avere maggiori possibilità di successo di fronte ai grandi cambiamenti, ma quella più capace di adattarsi».
Un Nobel alla scoperta di Mauritius
Jean-Marie Le Clézio racconta miti familiari e ancestrali legati al paese a cui sente di appartenere più della Francia. Con una scrittura da antropologo che scatena emozioni
Quartetto di donne nel fuoco della libertà
Simon de Beauvoir, Simon Weil, e Ayn Rand, Hannah Arendt e la loro lotta a totalitarismo, sfruttamento, collettivismo e convenzioni
In America latina tra utopie e dittature
I saggi di Mario Vargas Llosa e l’analisi storica di Loris Zanatta
Il sogno di Xi incubo della Cina
Ma Jian vive esule a Londra. Il nuovo romanzo critica il potere. «Prendetevela con i leader, non con i miei compatrioti»
I 76 giorni di Wuhan: l’orrore è un film (vero)
Nella città centro della pandemia due giornalisti hanno ripreso negli ospedali 200 ore di lotta, vita, morte,speranza, disperazione.
Intervista a Churchill
Dal primo gennaio il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea: questo ha prodotto e produrrà conseguenze politiche, economiche, forse anche culturali. Nel frattempo storici e commentatori britannici hanno preso a darsele di santa ragione (come scrive Luigi Ippolito nelle pagine successive) con libri e articoli che esaltano le ragioni della splendida insularità o, viceversa, la necessità di un ancoraggio continentale. Per capire la natura imperiale e antropologica della Brexit e delle isole britanniche c’è un personaggio che più di tutti ha interpretato e guidato lo spirito inglese. La lucidità delle sue parole è ancora sorprendente: sul giacobinismo referendario, sulla democrazia parlamentare, sulle leadership politiche, sulla guerra e sulla pace