Anche il linguaggio viene indagato e non ha ancora rivelato tutti i suoi segreti. Noi siamo i nostri limiti
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La lingua dell’odio
Le parole sono diventate il campo di battaglia della politica, il «noi» contro «voi», e la categoria del politicamente corretto appare inadeguata ad affrontare la questione. Meglio pensare a un uso civilmente responsabile o umanamente rispettoso dell’italiano, allora. Perché ciò che si verifica, come mostriamo in queste pagine, è una normalizzazione dell’aggressività
L’IA-taliano
L’Intelligenza artificiale, quando risponde alle nostre domande, traduce dall’inglese, e lo ammette. Ma pur confondendo analisi grammaticale, logica e del periodo, riconosce anche errori riguardanti il significato. Abbiamo messo alla prova ChatGPT
Meme chiama meme: la satira ha la sua neolingua
Il termine è nato nel 1976 e definiva un tratto culturale che si propaga come un gene. Oggi è la nuova forma di umorismo sui social. Investe politica, sport, costume, religione, irradiandosi e ramificandosi senza limiti (o quasi) a partire da un ’immagine: un fenomeno collettivo. E una risorsa per la didattica
La legge della via di mezzo
A lungo i concetti di verità ed errore mutuati dalle scienze sono stati applicati ai comportamenti umani, facendo sì che «normale» significasse «corretto». Con la lingua, che è una sorta di organismo vivo e dinamico, è accaduta un po ’ la stessa cosa: la «regola» ha a lungo prevalso. Adesso però tocca considerare l’ uso reale e diffuso di certe forme e grafie e tenere conto di una sorta di «media»
Il bisturi arriva dall’ «affilata» Pistoia
Curiosità e storia di termini che migrano da una lingua all’altra. E talvolta tornano indietro
Pronto, chi parlava? Era il telefono. E ora…
Trent’ anni fa partì (e arrivò) il primo Sms, di due parole: «Merry Christmas». Fu l’ultima tappa di un percorso dettato dalla tecnologia ma con un impatto decisivo sulla lingua parlata e scritta. Già agli albori del telegrafo ci si poneva il tema di come farsi capire in modo chiaro e corretto pur in un contesto di sintesi estrema. Si è arrivati all’ e-taliano, agli emoji, agli sticker
Da 100 giorni non tocco più un Social
Li ha sempre difesi, li ha sempre praticati, poi basta. Docente universitario e divulgatore, Giuseppe Antonelli si è disiscritto da una delle due piattaforme sulle quali era attivo e sull'altra non va quasi più. Non se ne è pentito, anche perché ha scoperto il gusto, e il diritto, di annoiarsi.
Gli inventori di parole
Una parola può dirsi davvero coniata quando è usata per almeno due generazioni. Altrimenti va soltanto ad affollare il cimitero delle invenzioni lessicali che non hanno avuto successo
Car* tutt* diteci con quali segni dobbiamo scrivere
La proposta dello schwa o dell'asterisco per rendere l'italiano più inclusivo in relazione al genere è solo l'ultimo esempio: tanti letterati avevano suggerito caratteri particolari per aggiornare la lingua. Tentativi falliti. Perché le riforme non si calano dall'alto. E perché il moltiplicarsi delle scritture spontanee nell'era digitale non ha più regole nei riferimenti