Tra autobiografia e riflessioni filosofiche, lo svizzero Lukas Bärfuss indaga sul lascito delle nostre famiglie d’origine. Di cui spesso portiamo le cicatrici
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Prima di uscire ricordati dell’Ucraina
«Non vorrei che, tra una decina o una ventina d’anni, buona parte della magnifica gioventù oggi in piazza per Gaza, dalla parte degli oppressi e dei senza terra, fosse costretta a domandarsi: già, la democrazia, come abbiamo potuto dimenticare che senza democrazia la libertà muore?»
Portnoy senza lamento
Ricreare restando fedele
Morire ci tocca?
Perché moriamo. La nuova scienza dell’invecchiamento e la ricerca dell’immortalità,
Perché ciò che è «naturale» ci sembra anche moralmente giusto?
Ultimamente si sta affermando sempre di più l’idea che ciò che è naturale - dal parto alla coltivazione, dal sesso alla genitorialità - sia anche moralmente giusto. Eppure la storia umana è anche la storia del nostro desiderio di emanciparci, attraverso scienza e cultura, dalla morte, dalle malattie e dal dolore. Cos’è cambiato, e cosa dice di noi questa retorica del “naturale”.
È la letteratura il più rivoluzionario dei beni comuni
Abbiamo ridotto le grandi epiche collettive a racconti individuali, smarrendo in tanti “io” il senso del “noi” Ma, è la lezione da Dante a Carver, non ci si salva da soli
Inseguendo l’attimo fuggente
La vita non ci dà tregua? Per Schnapp l’equazione tra esistenza e movimento fa parte da sempre del pensiero occidentale. Ma stiamo esagerando
Contro gli anziani
Uno dei temi cruciali dell’invecchiare moderno è l’Ageismo, l’atteggiamento discriminatorio verso i vecchi che permea la nostra società in modo più o meno evidente, ma sostanziale
Si illude chi pensa che dalla guerra possa nascere la pace
Il bombardamento americano dei siti iraniani segna un nuovo passo verso l’avvitamento del conflitto mediorientale nel quadro di una più generale crisi internazionale.
Tutti i figliocci (letterari) di John le Carré
Erede legittimo di alcuni giganti della letteratura (guai a parlare di narrativa di genere) —Balzac, gli amatissimi Thomas Mann e Robert Musil, Graham Greene e Joseph Conrad — l’autore de «La talpa» è a sua volta padre putativo di una nidiata di romanzieri eccellenti. Poi c’è stato uno che non fu né padre né figlio né fratello: Ian Fleming, che giudicò uno scrittore d’evasione senza spessore morale