Acclamato autore di «Palazzo Yacoubian» e «Sono corso verso il Nilo», ’Ala al-Aswani torna in libreria con un saggio che ha un titolo diagnostico. Dentista definitivamente prestato alla letteratura, al-Aswani — controllato, censurato e infine apertamente perseguitato dalla polizia segreta di al-Sisi — vive soprattutto in America.
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«La cultura ci salverà. Guardate Avicenna»
Youssef Ziedan, a lungo legato alla Biblioteca di Alessandria, ha scritto un romanzo sul medico-filosofo
La Birmania vota nell’etno-labirinto
Thant Myint-U: L’altra storia della Birmania.
Lockdown
Quindici annifa Peter May scrisse un thriller in cui immaginava una pandemia «Inverosimile», lo respinsero gli editori. Oggi che Londra è stata (davvero) chiusa e che il primo ministro è finito (davvero)in ospedale, viene pubblicato e arriva anche in Italia.
«Per un mondo più condiviso»
Parla il Nobel Amartya Sen, economista-filosofo. A Francoforte riceverà il Premio perla Pace degli editori e librai tedeschi
“Siamo un Paese arrabbiato Ora Biden deve calmarci”
Intervista a Elizabeth Strout. Le radici della divisione vanno cercate nell’avidità del nostro capitalismo
«Tanti repubblicani hanno deciso di fermare l’esperienza trumpiana»
La docente di Yale, Emma Sky: il presidente aveva previsto chiaramente lo scenario, quindi insisterà sulle accuse per «avere così modo di poter dare fondo a tutta la sua arte retorica»
Il populismo è una ricetta che funziona ancora
Intervista ad Adam Gopnik. Nonostante il disastro dell’emergenza Covid il messaggio di Trump continua a fare breccia soprattutto tra chi si chiede: che cosa è meglio per me?
“L’Isis non è più Stato ma affascina ancora le giovani generazioni”
Intervista a Renzo Guolo, sociologo e studioso di fondamentalismo islamico sull'attacco terroristico a Vienna
«Non è soltanto populismo Chiamiamola ultradestra»
Il politologo Cas Mudde denuncia la crescente «normalizzazione» delle forze estremiste xenofobe, che sono una minaccia per le democrazie liberali perché non rispettano le regole del gioco e i diritti delle minoranze. In Polonia, in Ungheria e in Austria partiti conservatori tradizionali si sono radicalizzati in modo allarmante. «È un fenomeno presente anche in Italia, benché nel vostro Paese manchi un leader autoritario con le stesse capacità di Viktor Orbán»