A un mese dall'insediamento del nuovo governo sono chiare le sfide che in Italia deve affrontare con urgenza.
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Il rave del diritto. Prove tecniche di verticalismo
Il cosiddetto "decreto rave" evidenzia una determinata idea del diritto, a garanzia delle condizioni di "disciplina e calma" che, in epoche fosche della storia italiana, erano considerate essenziali per la tenuta della nazione
L’Europa è il vero fronte per il nuovo governo
Il sostegno all’Ucraina, le delicate relazioni con Cina e India, la centralità del Mediterraneo, un piano Marshall per l’Africa e l’ancoraggio saldo a Washington. Il dossier che richiede più chiarezza è quello dei rapporti europei
Se il governo cede al populismo penale
Il decreto del governo guidato da Giorgia Meloni che introduce il nuovo reato di “invasione di edifici finalizzata ai raduni” (sinteticamente ribattezzato “reato di rave”) prevedendo pene che possono arrivare a sei anni, ha scatenato un inevitabile dibattito che merita alcune osservazioni.
Timori, cautele, avvertimenti. Gli occhi del mondo su Roma
L’inequivocabile successo della coalizione di destra ha attirato le attenzioni delle principali capitali europee e mondiali. Ai messaggi di auguri si sono alternati segnali più precisi per il governo che verrà, soprattutto dai rappresentanti dell’Ue. Nei rapporti continentali molto dipenderà dall’equilibrio che Meloni riuscirà a trovare con gli alleati. Il Vaticano osserva
Il merito è una fantasia
Senza una serie di interventi, di progetti, di finanziamenti, il merito è possibile quasi esclusivamente per chi nasce in famiglie e contesti che possono permettersi quel merito.
Senza merito non c’è mai giustizia, ora lo pretendiamo anche dalla politica
Sin dall’antichità, la scuola sa che una società è libera dalle disuguaglianze quando premia il talento
Meloni calpesta Don Milani, il merito della scuola è includere chi resta indietro
Il nuovo ministro dell'istruzione
La fine di Liz Truss e delle illusioni della Brexit
Con la Brexit il paese ha creduto di poter fare completamente a meno di un rapporto con l’Unione europea. Oggi, se si andasse a votare, i conservatori che hanno promosso quella illusione otterrebbero appena 22 deputati
Il tonfo di Liz Truss
La premier britannica appena arrivata al governo ha dovuto rinunciare ai tagli alle tasse per i più ricchi. La sua sconfitta conferma che la Brexit non è stata una rivoluzione ultraliberista