Dati rubati, fonti bruciate, screditamento e violente campagne social per intimidire le voci scomode. Con gli spyware gli Stati autoritari colpiscono ovunque. Ma a usarli sono anche le democrazie e tutti rischiamo di essere “perseguitati digitali”.
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Sulla risposta alla crisi globale si gioca il futuro dell’umanità
Mai prima d’ora così tanti esseri umani hanno avuto la possibilità di sopravvivere al parto, andare a scuola, sfuggire alla povertà, accedere a un’istruzione superiore, incontrare persone lontane e guadagnarsi da vivere Ma mai come oggi rischiamo una catastrofe che è accelerata dagli stessi strumenti che potrebbero scongiurarla
Alla corte di Xi Jinping
Numero Speciale di geopolitica sulla Cina
Le superpotenze nella trappola della geopolitica
Washington e Pechino si stanno sganciando: vanno in cerca di ogni mezzo in grado di ridurre la dipendenza reciproca
La Terra brucia Usa e Cina insieme per forza
Nel suo nuovo saggio Ian Bremmer vede la gravità delle crisi in corso, specie quella climatica, come una valida opportunità: benché divisi su molti temi, i giganti del mondo sono obbligati a collaborare, coinvolgendo le grandi imprese. Ma anche il progresso rapido della tecnologia presenta rischi immensi. Non è detto che tra mezzo secolo il genere umano esisterà ancora
Le quattro tendenze negative che devono essere affrontate dai prossimi vincitori
Gli scenari del dopo elezioni
Se la convivenza nasce con il lavoro
Immigrazione. Necessaria una rilettura più lungimirante del fenomeno
Se io fossi il ministro dell’Istruzione
Decalogo per una riforma della scuola
Fuori controllo
Clima, scienza e politica, alla ricerca di un nuovo pensiero ecologista: un’intervista a Gianfranco Bettin, autore di I tempi stanno cambiando.
Trump può vincere ancora e distruggere l’America
Joe Biden è troppo debole per essere sicuro di vincere nel 2024, la vicepresidente Kamala Harris non pare in grado di rimpiazzarlo. Una seconda presidenza Trump sarebbe una minaccia ancora più grave per la democrazia e le istituzioni americane. Ma il rischio c’è, perché l’ex presidente ha costruito una coalizione ampia e radicale