Ecco come sono cambiati i contractor nel tempo. L’involuzione dei corpi armati privati che non piacevano neanche a Machiavelli
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C’è una non-pace globale
Il britannico Mark Leonard rovescia la prospettiva che finora ci ha ispirato: ci illudevamo che la mondializzazione avrebbe avvicinato le nazioni, invece le connessioni si rivelano armi
Anche in nome della civiltà, la guerra è una barbarie
“Di guerra in guerra – Dal 1940 all’Ucraina invasa”, l’ultimo libro di Edgar Morin, è una cura-choc contro l’assuefazione alla barbarie dei conflitti. Il messaggio è chiaro: non ignorare mai la parte di male che le tue scelte possono comportare
La Cina può favorire la pace in Ucraina?
Pechino è solo in apparenza neutrale. Considera la Russia un alleato strategico e non permetterà una sua sconfitta militare
La proposta di Pechino e gli scenari che disegna
Un anno di guerra
L’illusione che la guerra possa avere un vero vincitore
Il conflitto in Ucraina ha fermato la globalizzazione e diviso ancora una volta il mondo. Come un ingranaggio inarrestabile, la guerra, anche quella più “giusta”, tende a diventare permanente e a creare più mali di quelli che promette di eliminare La democrazia si difende davvero assicurando le ragioni (e la ragionevolezza) della pace anche di fronte all’aggressore
Europa tra Guerra e Pace
L’Occidente deve aiutare Kiev. Ma l’obiettivo è vincere la guerra o non perderla? Attorno a questa distinzione si gioca la possibilità di aprire finalmente un negoziato
Una pace senza vincitori né vinti col Donbass condiviso tra russi e ucraini
Il filosofo francese: «Siamo già tutti coinvolti, anche se è ancora possibile sfuggire a una guerra mondiale. Zelensky è un guerriero ma la vittoria impedisce il negoziato, Putin è un despota ma sa quando arretrare»
Il ritornello della pace impossibile: ora il cessate il fuoco, come in Corea
Questo impone di scartare i reciproci progetti di vittorie totali, di rese senza condizioni, l’idea di asservire l’Ucraina o di dividere in pezzi la Russia.
Decolonizzare l’identità ucraina ha un prezzo
La legittima richiesta di restaurare i nomi ucraini per sottrarli all’oppressione russa nasconde alcuni nodi problematici. Il rischio è che l’insistenza sul particolare faccia sbiadire le ragioni universali della lotta