L’avversario più temibile, secondo il filosofo, è “il nichilismo che è la via più suggestiva per arrendersi al come va il mondo” Il destino non è inevitabile. “Credo nel ritorno all’eterno e non nell’eterno ritorno: mette in gioco la libertà del singolo”
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Siamo davvero in democrazia?
Il compito della politica, la corresponsabilità dei cittadini
Ma che follia la parola letteraria
Michel Foucault. In una raccolta di scritti per la maggior parte inediti, analizza autori che hanno fatto dell’anomalia, dell’ambiguità, del non-senso e del corto-circuito il proprio tratto distintivo
Un antidoto all’attualità
Interpretare o anche solo menzionare il costante muoversi della superficie degli eventi ci illude di abitare un mondo sensato e che si sta andando da qualche parte, e che questo sia diverso dal non andare da nessuna parte.
Oltre scienza e rivelazione: la rivincita della metafisica
Vittorio Possenti, 87 anni, a lungo docente di Filosofia morale e politica all’Università Ca ’ Foscari di Venezia, ha raccolto in due volumi una scelta delle sue opere teoretiche
Dualismo ricomposto tra filosofia e diritto
Leggere l’oggi. Nel volume di Natalino Irti, che è raccolta di saggi e monografia allo stesso tempo, sopra e sottosuolo coesistono in una paradossale unità che è la stessa dell’io e del soggetto
Natalino Irti. Il diritto è vuoto e l’algocrazia domina il mondo
Giunto alla soglia dei novant’anni, il giurista e filosofo riflette sulla legittimità di norme “arbitrarie”, non legate a vincoli sacri né a tradizioni profane. Un tramonto intuito solo dai grandi scrittori come Kafka e Dostoevskij
Poesia medievale, frammenti e unità
Riletture critiche. Il denso saggio di Sonia Gentili riordina una materia complessa, riposizionando al centro del dibattito il ruolo di Boezio che volle mediare tra le visioni di Platone e Aristotele
Il nostro amico Kierkegaard
L’impazienza del desiderio ci spinge in un baratro. Così scriveva il filosofo danese nei “Discorsi” che oggi si rivolgono bene a questi anni inquieti
Il nichilismo è ancora con noi
Questa posizione filosofica non è stata spazzata via dalla rivoluzione digitale, anzi. Le macchine «intelligenti» non interpretano fatti, come accade agli esseri umani, elaborano solo dati: così però la realtà qui e ora viene dimenticata e si creano le condizioni per il dominio e l’ oppressione