La traduttrice: "Per lui ho preferito il passato prossimo al passato remoto Un tempo forse meno bello, ma più vicino al suo sentimento, aperto e vivo"
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Quei combattenti arrivati da lontano e rimasti nell’ombra
Nostra patria è il mondo intero. Almeno 20mila, venuti da oltre 50 nazioni e da tutti i continenti. Gli stranieri che si unirono ai partigiani sono stati a lungo poco considerati. Eppure il loro ruolo nella prima fase della Resistenza probabilmente è stato decisivo
La chiesa di Francesco contro quella «di Trump»
Fratello solo. Intervista al docente di teologia Massimo Faggioli. «Al conclave si apre la partita sulla visione del cattolicesimo: come lo immaginava il papa o come lo vuole il potere Usa: marcia indietro su pace e guerra, giustizia, ambiente»
Francesco, il papa della speranza
La «globalizzazione dell’indifferenza» e della «cultura dello scarto» come cause principali di ogni sopraffazione e diseguaglianza.
Il volto internazionale della Resistenza
I partigiani stranieri nella Resistenza italiana sono stati parecchie migliaia, non meno di quindici o ventimila
Economy of Francesco non si fermerà: il patto con i giovani ora è un testamento
«Loro ci credono veramente nel bene, sono puri» mentre i grandi sono troppo sicuri e potenti, sono «inconvertibili» Da allora migliaia di persone in tutto il mondo si sono attivate con iniziative concrete all’insegna dell’inclusione
Bergogliani e restauratori, la sfida nella Chiesa che verrà
I nordamericani da tempo hanno preso le distanze da Trump e dal mondo repubblicano, tanto che con ogni probabilità spingeranno per una continuità con Bergoglio
La chiesa di Bergoglio, il testimone spiazzante
Le sue parole e i suoi atti erano di segno opposto rispetto alla visione militante di una chiesa occidentalista di cui alcuni auspicano il ritorno in Vaticano
Credenti e no, il confronto possibile fondato sul rispetto
Francesco è stato il papa più attivo nel dialogo con chi non ha la fede. Per molti un progresso, per altri un tradimento della tradizione
La carica dei predatori nella post-democrazia
Musk e Zuckerberg, Trump e Milei...I poteri fortissimi cambiano tutte le regole, anzi: non ci sono più regole in questa «Somalia digitale». L’ analisi di Giuliano da Empoli