C’è una neofisiognomica che inizia a fare paura

Il Museo del Cinema di Torino inaugura il 17 luglio una mostra che mette insieme— con un felice cortocircuito— il pittore del Re Sole, Lombroso, Ejzenštejn, gli emoji... E i big data.  Le tecnologie sempre più sofisticate di riconoscimento facciale stanno componendo un gigantesco database — ci dice l’esposizione— che bisognerebbe discutere e negoziare

Proust a 40 anni

Sappiamo che cosa ci aspetta quando si affronta «Alla ricerca del tempo perduto»: persino uno come Nabokov aveva osato una stima, quattromila pagine nell'edizione inglese. Però se a Proust si arriva da adulti scrive Cees Nooteboom è un mondo che cambia. Ma ci sono altri modi di osservare la realtà, trasformarla. Quello di Delia Ephron, per esempio, o di Jonathan Lethem.

Una nuova blasfemia figlia di due libertà

Offendere le fedi o no? Siamo prigionieri di un dilemma consegnarci all'arbitrio dello Stato (o all'autocensura) oppure nutrire irrealistiche nostalgie neo-blasfeme. Nel primo caso si sacrifica lo spirito di libertà; nel secondo non si risponde al bisogno di convivenza pacifica. Ma una terza alternativa è possibile: fondata sul binomio tra libertà, di religione e libertà di offendere la religione, sarebbe adeguata alla società globale