Una libertà contestata
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Lo stereotipo della famiglia perfetta
Alcuni modelli stereotipati come la perfezione sono una forma di violenza a cui soccombono le persone incapaci di reagire allo stereotipo: cercare di adeguarsi procura sofferenza e senso di inadeguatezza. Ciò accade anche nei confronti della famiglia.
Edgar Morin: “Questa crisi dovrebbe aprire le nostre menti a lungo confinate sull’immediato”
La corsa alla redditività e le carenze nel nostro modo di pensare sono responsabili di innumerevoli catastrofi umane causate dalla pandemia di Covid-19
Anni
“Sono nata negli anni venti a Pola con sconcerto delle anagrafi”. Un brano tratto da La ragazza del secolo scorso per ricordare Rossana Rossanda
L’ulcera del Ventennio
Con “L’uomo della provvidenza” Antonio Scurati racconta la nascita del culto della personalità di Mussolini
Caro classico ti stronco…
Sulla scorta di Paul Valéry, mi faccio forza e dico: un classico non è un idolo da venerare; di più: classici non si nasce, si diventa; e poi ancora: un classico non se ne sta polveroso e immusonito ma è qui tra noi, gli capita di invecchiare o ringiovanire, ogni tanto si allontana ma può tornare ad avvicinarsi. Prendete le critiche di Henry James all’«Educazione sentimentale»di Flaubert e quelle di Edmund Wilson a Kafka. Nelle pagine successive, alcuni esempi (clamorosi) di bocciati diventati classici
Tu ridi, io rido Tu piangi, io… I meccanismi dell’ empatia
Dal punto di vista scientifico la condizione è chiara:si determina quando due persone sono nello stesso stato emotivo (si attiva la medesima parte del cervello, il cuore batte allo stesso modo, la pressione si alza allo stesso modo).Non solo: assistere a un delitto dal vivo provoca una reazione cerebrale diversa che vedere un delitto al tg. Come è diverso parlare di persona o sui social. Tutto ciò può avere anche risultati negativi, per esempio nel caso di guerre o dittature. Discutono il regista Haris Pašovic e il neuro scienziato Giacomo Rizzolatti
Anche i senza Stato hanno una patria
Zomia nelle lingue tibeto-birmane significa «genti di montagna»: James Scott usa la parola per indicare una vasta area nel Sudest asiatico dove risiedono popolazioni che per secoli hanno resistito alla domesticazione e all’idea di Stato. Così, per il politologo e antropologo americano, Zomia si fa metafora
Devo tutto a Kundera Mi ha cambiato la vita
Arrivano le «memorie controcorrente» di Alain Finkielkraut, l’intellettuale più amato e odiato di Francia. Galeotto fu il «Corriere» e un’intervista allo scrittore meno intervistabile. Che «mi spiegò lo scontro di civiltà che si era consumato a Praga» e «favorì la mia riconciliazione con il romanzo». Da allora è stato più facile capire la guerra nella ex Jugoslavia e persino le prossime presidenziali americane
Ken Follett La sera del Medioevo diventerà mattina
Conosceremo Edgar, giovane, geniale maestro d’ascia che vive con genitori e fratelli in una piccola città di un’Inghilterra rozza e violenta, e conosceremo Ragna, contessa normanna colta, appassionata e impulsiva: li separa la Manica, ma li uniranno la minaccia vichinga e le alleanze per tentare di disinnescarla. Conosceremo anche Wynstan, vescovo corrotto, capace di ogni nefandezza: punta all’arcivescovado di Canterbury e frequenta i bordelli, stupra, ricatta. Lo farà anche con Ragna