L'Italia ha una ricchezza diffusa fatta di luoghi bellissimi, ricchi di storia, tradizioni, relazioni. L'opportunità di consentire a tanti lavoratori la riconquista di tali spazi rappresenta una opportunità unica
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Dürrenmatt e il caso
La vita è un concatenarsi di eventi talmente misterioso da risultare imperscrutabile: dalla letteratura al teatro, la parabola creativa di Friedrich Dürrenmatt è stata una delle più significative (e personali) del secondo Novecento
Annie Ernaux: “La pandemia porterà a una resa dei conti nella nostra società”
Annie Ernaux, una delle voci più autorevoli del panorama letterario internazionale, pone una riflessione profonda sulla vita di coppia: “L’amore di coppia brandito come un’arma per negare le disuguaglianze tra uomo e donna.”
Il problema è chi mette i libri all’indice
I deliri americani della «cancel culture» contro Omero, Shakespeare e Mark Twain
Le tragedie non si cancellano Ma un sorriso può aiutarci
Si possono raccontare le storie degli ebrei costretti a esibirsi peri nazisti nei lager; si può fare una battuta al funerale del proprio padre per alleggerire la tensione; si può prendere in giro l’ansia da distanziamento brandendo un metro. Lo hanno fatto — e ne discutono — Federico Baccomo, lo scrittore che narra quei terribili cabaret nei campi di concentramento, e Claudio Bisio, l’attore di Zelig e di 50 film (compreso «Mediterraneo» premiato con l’Oscar). Perché la comicità è anche un modo per le vittime di elaborare il dolore, perché quando il mondo è nel caos un sorriso serve a prendere le distanze, perché chi ha sofferto può denunciare così l’assurdità vissuta. «Esorcizzare vuole dire andare avanti»
Per ridere ci vuole coraggio
Si può ridere del dolore? Della tragedia? Del Covid (come hanno fatto i social in questi mesi)? Abbiamo riso delle guerre, delle carestie, dei migranti. Della miseria e persino dei lager. Una formidabile battuta di Woody Allen dice: ogni volta che ascolto Wagner sento l’impulso di invadere la Polonia. Dunque sì, si può. Talvolta si deve. Perché chi ride dubita, chi ride è democratico, chi ride partecipa.
La comicità della golpista Lisistrata
Due commedie di Aristofane riflettono il clima tragico della guerra tra Atene e Sparta
Battute, barzellette… Oggi non è facile
È papà di Zelig e Smemoranda, inventore con Michele Mozzati del clamoroso successo di «Anche le formiche...» uscito giusto trent’anni fa. Dice Gino Vignali: «Viviamo in attesa»
Futurologi un po’troppo ottimisti
Dna e cloni hi-tech: un collettivo americano rilancia sull’allungamento della vita
La parola è una liturgia Perciò scrivere ci ha salvate
Ilaria Tuti la scorsa estate ha perso la nipotina di 8 anni (ne avrebbe compiuti 9 due settimane dopo). Quel dolore irreparabile è diventato un romanzo, scritto in due mesi anche come un atto terapeutico. La francese Maylis de Kerangal ha pubblicato sei anni fa in Italia «Riparare i viventi», storia del cuore di un giovane morto in un incidente che continua a battere dopo l’espianto. «La letteratura ci consente di rimettere ordine e di rimetterci in ordine. Leggere è un modo per condividere il lutto»