Ossola: «Ci attende sempre più in là nella sua Commedia c’è un mondo»
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“I Promessi Sposi” descrive la società di oggi. Ma a scuola viene letto come nel 1800.
Ogni tanto qualcuno butta lì la provocazione: e se smettessimo di imporlo agli studenti? Magari a quel punto sì, comincerebbero davvero ad apprezzarlo. Qualcuno senz’altro lo leggerebbe di nascosto, mentre il prof spiega Tolstoj o la Ferrante.
Si vive per vivere, non per imparare a vivere
Dialoghi da commedia brillante, humor saggio: i sessantenni di Elvira Seminara
La civiltà umana scandita dai pasti
Storia del cibo. Come si è evoluto il nutrimento nel tempo e nella cultura
I nuovi nemici della società aperta
Settantacinque anni fa la pubblicazione del celebre saggio di Karl Popper. I pericoli che derivano dall’ignoranza, dal dogmatismo e dal populismo. L’antidoto a chi chiede una maggiore chiusura è uno solo: una maggiore conoscenza. Intervista a Dario Antiseri
Le nuove metamorfosi dei dialetti
Credevamo fossero defunti. Invece no: i dialetti non solo continuano a essere parlati,ma hanno imparato a vivere— in ottima salute— nel mondo dei social, nel digitale, nella musica, nella pubblicità, non solo nel cinema e nella tv. Una contaminazione continua. Perché contaminati, oggi, siamo noi
L’inganno veritiero
La grande tragedia antica sbriciola l’ambizione della filosofia di definire il bene e il male. Con i suoi intrecci inverosimili svela l’irrazionalità della vita e ci libera dalle illusioni
E lui slegò i matti
La lotta di Franco Basaglia contro i manicomi perché conta «più il malato della malattia»
Stregati dalla voce
Abbiamo fatto delle immagini la nostra ossessione, ma sono davvero tutto?
La rivoluzione messa ai voti 1920, addio al biennio rosso
Una dura vertenza sindacale portò cent’anni fa all’occupazione delle maggiori fabbriche del Nord da parte degli operai. Due storici si confrontano su un episodio centrale nella vicenda della sinistra. Aldo Agosti: «Il Psi non era preparato a prendere il potere, la sua inerzia innescò la scissione del Pci». Giovanni Sabbatucci: «Sarebbe stato più logico che dal partito si fossero staccati i riformisti; una loro intesa con Giolitti forse avrebbe potuto fermare il fascismo»