Da Adamo – ed Eva – in poi siamo tutti esseri irrimediabilmente desideranti, spinti a cercare e diventare quello che ancora non siamo, quello che non abbiamo più.
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La ricognizione del dolore e della morte
Il dialogo fra un «piccolo credente» —l’arcivescovo Vincenzo Paglia — e un «pococredente», il sociologo Luigi Manconi
La moralità delle opere e degli autori: immorale confondere
Parlando di letteratura, l’unica moralità dovrebbe essere la loro bellezza, e parlando di saggi la loro moralità sarebbe la forza dell’argomentazione non certo il sospetto che l’autore abbia allungato le mani su qualcuno. Ma non va così
Manifesto contro le battaglie della letteratura impegnata
La storia è piena di libri che hanno assunto un significato “morale” in linea con il sentire della loro epoca. Oggi la voglia di aderire agli stessi schemi codificati mette in secondo piano l'attenzione per la cura stilistica
Il dolore unisce madri e padri israeliani e palestinesi
L'irlandese Colum McCann scrive un romanzo in 1.001 pezzi, come le storie di Sherazade, in cui due genitori raccontano le figlie uccise a Gerusalemme e in Cisgiordania per farle vivere. Ne parla con Manuela Dviri, che nelle guerre del Medio Oriente ha perso un figlio
I non eroi della lotta di classe
Marco Balzano ha appena pubblicato «Quando tornerò», storia di una romena che lascia i figli per fare la badante in Italia; Elizabeth Strout torna in libreria con l’edizione tascabile di «Olive, ancora lei», sequel del romanzo che le è valso il Pulitzer. Qui parlano di esistenze provinciali e marginali, cioè del loro universo narrativo, cioè della vita
I Conquistadores non erano (tanto) cattivi
A 500 anni dall’impresa di Cortés, lo storico messicano Fernando Cervantes difende Colombo e contesta l’immagine cupa dell’impero spagnolo in America: «Dopo il primo impatto traumatico, Madrid cercò di alleviare la condizione degli indigeni e lasciò ampia autonomia alle colonie. La situazione dei nativi peggiorò dopo l’indipendenza. Ma è sempre un errore giudicare fatti remoti secondo i criteri di oggi»
Ho navigato sotto terra
Il film «La nave sepolta», sul più clamoroso scavo archeologico dell’Inghilterra moderna, è stato tratto da un romanzo: «la Lettura» ne parla con l’autore, John Preston
Gli stragisti di Napoli
La sera del 14 aprile 1988 davanti a un circolo ricreativo per i militari americani esplose un’autobomba: 5 morti e 21 feriti, cui si aggiunse lo choc che ancora perseguita gli scampati all’attentato. Gli investigatori identificarono un asiatico arrivato in città con un passaporto di Taiwan (rubato) e lo riconobbero come Junzo Okudaira, cittadino giapponese. Un frettoloso processo lo condannò in contumacia come responsabile dell’attacco: lui, soltanto lui
Fidarsi della scienza anche se a volte sbaglia
Dalla pillola contraccettiva responsabile della depressione al filo interdentale come cura per le emorragie gengivali: Naomi Oreskes racconta alcuni casi di errori e le conseguenze sociali da essi provocati