Sono esistiti da sempre, a ogni latitudine e per ogni sentimento religioso, oggetti particolari a cui venivano attribuiti poteri specifici, miracolosi. L'oggetto «magico», caricato di qualche potere sovrannaturale e i cui prodigi sfuggono alla razionalità umana, è al centro di numerosi miti, leggende, fiabe: il calice del Graal, il vello d'oro, la pietra filosofale alchemica...
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La pandemia e i decreti di Conte: se non basta obbedire
La nostra responsabilità di fronte al virus: il difetto è la confusione tra due concetti, uno giuridico e l'altro etico
All’improvviso questa immane stanchezza
Questi dunque sono i giorni in cui si pensa alla Fase2.
La memoria storica snaturata.
I governi e l'uso politico dei fatti. Vogliono quella versione degli eventi in cui il loro Paese è sempre vittima e l'avversario è il cattivo
Nelle due Italie del coronavirus l’insofferenza (sbagliata) verso la Lombardia
C’è un moralismo inopportuno e irrispettoso dell’angoscia e dei lutti, nelle critiche che molti avanzano non solo al disastro della politica e della sanità lombarda, ma anche alle persone che ci vivono e al loro modo di intendere la vita
Sciarpe, foulard e carta igienica
Diario epidemico della settimana
Proteggi gli altri, proteggerai te stesso
Almeno una cosa ci sta insegnando l’emergenza del coronavirus(non il primo nella storia dell’umanità e certamente nemmeno l’ultimo): la capacità di tutto il mondo scientifico di collaborare nella ricerca di una soluzione
Le stagioni della nostra paura
Lo Spread ci ha cambiato l’umore, la siccità ci ha allarmato, la crescita demografica mondiale (e, contemporaneamente, la bassa natalità italiana) ci ha demoralizzato, il terrorismo islamista ci ha inquietato...E poi l’ecologia, e il nucleare...E ora il coronavirus, che rischia di trasformare ogni starnuto su un treno in «Cassandra Crossing». Viviamo circondati da una retorica apocalittica che ha inquinato tutti gli spazi di discussione
Evviva Geppetto padre di tutti noi
Alla vigilia della festa del papà (19marzo), in una drammatica coincidenza con l’esplosione del coronavirus, un papà (Massimo Gramellini, ipocondriaco matricolato, autore di un libro che racconta la sua «gestazione») scambia alcune lettere con un carissimo amico,scrittore anche lui, Emanuele Trevi, che ha deciso di non fare figli e si è riconosciuto— ahi!— nella figura di «Norberto», il confidente che non intuisce la novità nella vita dell’amico e continua imperterrito a tessere l’elogio della sterilità. Da qui nasce una doppia riflessione sulla paternità e sulle paure più o meno giustificate
In medio stat virus
Alla velocità della luce siamo arrivati a una sorta di ground zero. La decisione del Governo di trasformare l’intero Paese in un’unica “zona rossa” ne è l’emblema.