Per una civiltà eco-sostenibile Il catastrofismo produttivo

Si è fatto molto affollato, negli ultimi tempi, il fronte degli scienziati arrivati alla conclusione che il nostro modello di sviluppo abbia superato l’orlo del baratro ecologico. E che dunque l’umanità dovrebbe interrogarsi su come affrontare l’inevitabile discesa. La tesi: abbiamo costruito un mondo che ormai abbiamo contribuito a distruggere, se vogliamo sopravvivere dobbiamo inventarne uno nuovo

800.000 anni

Per migliaia di secoli la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera ha oscillato tra 200 e 380 parti per milione. Oggi siamo arrivati a 411. Colpa della deforestazione e dell’uso di combustibili fossili: anche se può sembrare un aumento modesto, l’effetto sul clima è di portata enorme. Sta crescendo la temperatura globale, si sciolgono i ghiacciai, cambiano i monsoni,si alza il livello dei mari, s’intensificano le siccità e le alluvioni

La democrazia è viva

Il mondo è pieno di attivisti che si battono per la difesa dei diritti. E mai tante persone al mondo hanno vissuto sotto istituzioni di tipo rappresentativo. Ovviamente la realtà è diversa dall’ideale che tuttavia costituisce un criterio a cui ispirarsi. Forse però il problema più grave riguarda l’atteggiamento di molti cittadini, che si tengono lontani dalla politica e non s’impegnano per migliorarne la qualità

La democrazia è morta

Un regime fondato sulla sovranità popolare può essere concepito in termini solo formali, di rispetto delle regole, oppure si può esigere che l’uguaglianza diventi un fatto sostanziale. Entrambe le visioni però sono oggi annullate dal potere incontrastato delle forze di carattere tecnico o direttamente finanziario: le loro scelte sono come una gabbia d’acciaio che vincola tutti i governi in modo perentorio e ineludibile