Occorre ritornare a quella che fu la visione originaria del Servizio Sanitario Nazionale
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Facciamo chiarezza sulla classe lavoratrice
Quando una parola significa qualsiasi cosa, diventa un’arma politica che ognuno può usare per la sua causa. L’idea che tutte le persone della classe lavoratrice sono uomini bianchi è diventata troppo facilmente una giustificazione per politiche che strizzano l’occhio ai pregiudizi e ai privilegi
Nuovi equilibri in Medio Oriente
La fine del regime siriano di Bashar al Assad avrà effetti in tutta la regione. E stravolgerà l’ordine politico basato sulla forza dell’Iran
Bisogna avere paura di Al Jolani?
Il leader oggi al potere in Siria ha cambiato linea politica negli anni. Ma non si sa ancora cosa farà, scrive il condirettore del quotidiano libanese
Poveri umani, abbiamo perso la saggezza
Il mondo non è una macchina ma una rete di relazioni. Fritjof Capra, pioniere di questo approccio, riflette sulla nostra specie. «Abbiamo sopravvalutato gli algoritmi. Una società che pensa più a fare soldi che al vero benessere, distruggendo l’ ambiente, non può ritenersi molto lungimirante»
Rivoluzioni arrivate fino a noi
Donald Sassoon ripercorre sommosse e crisi che hanno disegnato la modernità
Un guaio fiscale e poi la strada ma sono risalito
La storia di un professionista che perse tutto, anche gli affetti. «Dico grazie alla Caritas»
Luigi Mangione, l’avatar anti-capitalista a processo
In America non esiste il diritto alla salute. E non c'è americano che non si sia scontrato, perdendo, con il rapacissimo mercato della sanità. Lo sfondo sociale dell'omicidio del CEO di UnitedHealthCare rivela tutte le contraddizioni del complesso sanitario-industriale a stelle e strisce
Gli Stati Uniti e la giungla della sanità
In America la sanità è privata e la salute è una responsabilità individuale, non un diritto. I paradossi della sanità americana
La fine di Assad e il futuro della Siria
Una coalizione di forze ribelli ha conquistato Damasco e ha cacciato il dittatore. Il futuro è pieno di incognite ma, dopo cinquant’anni di un regime feroce, per i siriani è il momento di gioire