Una trappola ideologica
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Saul Bellow Il romanziere che viene dal Settecento
In effetti, a guardarli bene, i suoi libri vantano più debiti con la narrativa settecentesca che con quella realista a cui vorrebbero ispirarsi. Lui, proprio come quei geniali pazzoidi precursori, concepisce il romanzo come una performance clownesca. Gli piace fare il saccente, lo spiritoso, il saltimbanco. Apre parentesi e divaga come Henry Fielding e Laurence Sterne; dà conto di improbabili viaggi picareschi come Daniel Defoe; moraleggia e satireggia alla maniera di Jonathan Swift; ha un gusto del malaffare e del libertinaggio che non ha nulla da invidiare ad Antoine François Prévost e a Pierre Ambroise-François Choderlos de Laclos. La verità è che Bellow quando scrive non ha paura di niente
Un manifesto critico contro pigrizia e stupidità
Oggi la necessità di intelligenza critica e di spirito critico è “uno slogan educativo, ma le ricompense per non usare l'intelligenza sono abbondanti e immediate”
La verità è che non gli piaci abbastanza
“Fare la preziosa”. Le mappe dell’amore
Uomini e topi per sempre uniti
Prolifici, vagabondi, adattabili a ogni cambiamento, i ratti ci affiancano e sfidano nella catena evolutiva
Accidia, la signora del secolo digitale
Non un vizio d’altri tempi. Il nichilismo è il suo figlio maledetto
Fratello polpo sorella piovra
Intelligenti, mutevoli, curiosi. I cefalopodi più famosi di tutti i mari sono insospettabilmente simili a noi
Le metamorfosi dell’asino
Utile, fidato. Ma anche sessualmente potente. I tanti volti simbolici dell'equino amato da Apuleio e Shakespeare.
Da icona sexy a Teddy Bear
Venerato anche per la sua carica erotica, si è trasformato prima in zimbello e poi in peluche. La parabola dell’orso
Quello che i corvi ci dicono
Considerati per lo più detestabili, da Primo Levi a Hitchcock, sono intelligenti, curiosi e onnivori come gli uomini. E come noi sanno anche “parlare”