Evoluzioni. Dall’intelligenza naturale racchiusa in una massa gelatinosa di complessità inarrivabile a quella artificiale istruita da noi. Cosa guadagneremo e cosa perderemo? Non esistono risposte sicure. Il libro di Poggio e Magrini
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Una vita etica o una vita estetica?
Elif Batuman. Il dilemma di Kierkegaard fa da filo conduttore al romanzo dell’autrice americana di origine turca che è il prosieguo di «L’idiota»
Siamo come gocce tra le onde del mare
In “Attesa di Dio” Simon Weil spiega perché non può aderire alla Chiesa. E perché la sua filosofia della necessità esalta invece la nostra libertà
Più natura, più libertà Il manifesto di Lucrezio
Classici rivisitati. Ivano Dionigi spiega che il «De rerum natura» è opera atea e rivoluzionaria di estrema potenza: nulla ci sottrae al «destino comune», ma c’è spazio per «una libera volontà» che ci responsabilizza
Vive nel corpo di Kafka la vera metamorfosi
Mauro Covacich celebra lo scrittore attraversandone una fisicità insieme animale — cani, scimmie, talpe, topi, naturalmente l’insetto del racconto più celebre — e umana, segnata dal digiuno e dal desiderio
Cantami o Marina del tuo esilio
Escono i Taccuini della grande Cvetaeva: ritratto intimo e insieme a fresco storico dei tumultuosi anni ‘20 e ‘30 del ‘900
Tel Aviv confidential
L'autrice israeliana Daria Shualy ripesca atmosfere hard boiled per mettere in scena una strana indagine su una sparizione
La bidella e il professore: l’amore c’è ma non si vede
In una scuola alla periferia di Roma, la vita di una donna viene segnata dall’arrivo di un giovane docente, svampito e riccioluto. Per trent’anni lui, senza rendersene conto, sarà il centro della vita di lei. Il nuovo Marco Lodoli
Così la madre diventa la figlia
Memoir, autofiction, racconto di formazione... il romanzo di Federica De Paolis, scrittrice e dialoghista cinematografica, affronta una ingombrante relazione a due. Che queste genitrici scellerate siano potenti personaggi letterari è ormai chiaro
Famiglia borghese in un inferno
Né facile né conciliante, esito di un’elaborazione di anni, la terza opera di Valentina Durante scava in un nodo di legami segnati da un segreto indicibile. E lo fa ricorrendo a temi e strumenti stilistici che paiono rimandare ad Alberto Moravia