I fantasmi esistono ma sono un po’scomodi

Jean-Paul Dubois ha vinto il Goncourt con un romanzo scritto in un mese. Il protagonista è un uomo buono, il portiere (reale, abita a Montréal) di un condominio: «Non è mai stata così profonda la frattura tra chi si preoccupa degli altri e chi no». Poi ci sono gli spettri: «Una questione imbarazzante. Io vivo con loro, li vedo, anche se non fisicamente. È rasserenante e doloroso»

Le ragazze con l’orecchino di perla

Arrivò in Italia vent’anni fa: Tracy Chevalier aveva scritto un romanzo (pubblicato negli Usa l’anno prima, portato al cinema nel 2003 con Scarlett Johansson) che era insieme la storia di Vermeer, della Delft del Seicento e dell’Olanda del secolo d’oro. Quel ritratto di un ritratto, già esplorato prima (vedi Vincenzo Consolo), diventerà un genere popolarissimo e di grande fortuna editoriale. Ancora oggi molto vivace

Papà è un prete cattolico perciò mi ha assolta

Sommergibilista della Marina americana, ateo, poi pastore luterano sposato, convertito alla Chiesa di Roma che lo ha dispensato dal celibato, conservatore e tradizionalista, dice lamessa in latino: è il padre della poetessa Patricia Lockwood che ha raccontato sé stessa, compreso uno stupro subito a 19 anni, e la propria speciale famiglia. «So che non lo leggerà mai, ma è ok»

Preghiere di anime grigie

Il Vangelo secondo Flannery O’Connor.  La scrittrice di Savannah, Georgia,Usa, pubblicò «Il cielo è dei violenti» nel 1960, al massimo della sensibilità letteraria (pochi altri sono riusciti come lei a non avere paura di raccontare cosa siamo) e al minimo della sensibilità fisica (malata di lupus, poi in stampelle, poi costretta alla quasi totale immobilità). Questo romanzo è un purgatorio che ci racchiude tutti, senza il ricatto dell’inferno e la chimera del paradiso, «come dovessi dare le ali agli uomini»