Una ragazza di paese diventata parigina perfetta per salvarsi dalla provincia deve ricostruire un delitto che toccò la sua adolescenza. Cerca di evitarlo, poi è costretta a cedere. Il «cold case» di Marie Vareille è una sorta di resa dei conti
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Pietro Grossi, soliloquio a più voci
A 46 anni, otto libri alle spalle, l’ autore torna dopo un lungo silenzio con un romanzo importante e voluminoso. Che sostituisce l’io con il noi per fare pace con sé, con la sua genealogia, con le ambizioni sbagliate, i doni del cielo di cui ha goduto, i privilegi di classe. Come ogni annosa educazione sentimentale, va in scena la ricerca disperata di un ’identità stabile
Il sonno di Palermo genera coccodrilli
È un regista che da dieci anni manca dalla sua città il protagonista del nuovo cimento letterario del regista—ecco...— Roberto Andò. Che restituisce una città ipnotica, piena di misteri e di fantasmi, e di voci da riconsegnare ai proprietari
Alberto Moravia: L’arte libera ciò che è represso. La sua funzione sociale è essere antisociale
Dall'archivio storico di Tuttolibri, Alberto Moravia a colloquio con Furio Colombo il 1 novembre 1975
Carlo Levi. Di noi sardi a smascherato quel malinteso «senso di sé»
A cinquant'anni dalla morte, il 4 gennaio 1975, Einaudi lo ripubblica e Marcello Fois ne ricorda i viaggi sull'isola
Carlo levi, un museo di oggetti del cuore
A 50 anni dalla morte, Aliano, il paese in cui fu confinato (e dove è sepolto), ha acquisito le sue cose per restituirne la quotidianità e le passioni, da sistemare in sei sale. Le abbiamo viste in anteprima. Mostre e convegni in arrivo per l’anniversario 2025
L’autore i cui alter ego sono fantasmi
Gerald Murnane. Non si può veramente parlare di autobiografismo nei racconti (e nei libri) del «più grande scrittore di lingua inglese di cui potreste non avere mai sentito parlare»
L’infanzia, così bella, così triste
Inès Cagnati. Con «I pipistrelli» continua la riscoperta della scrittrice di madrelingua italiana che scriveva in francese le storie durissime degli immigrati come lei
Quelli che scrivono per piacere
Si conclude qui la ricognizione di Alessandro Piperno sulle ragioni per cui ci si imbarca nella creazione narrativa: quale demone induce a tanta disperazione? L’ ambizione, naturalmente; l’odio, ovvio, motore sempre molto lubrificato; il senso di responsabilità (etica, politica, pedagogica...); e il godimento. Il guaio è che una concezione edonistica genera in chi la persegue sofferenze indicibili: a quest’ ultimo romanziere toccano entrambe le parti in commedia (fustigatore e fustigato)
Lo strazio postcoloniale prende vita e parla con la voce di sedie in pelle umana
Nel racconto gotico di Barbara Comyns il macabro bottino di un generale tornato dalle guerre boere