L’ antropologa francese Martine Segalen sottolinea: «È un’istituzione in costante mutazione e rinnovamento. Oggi, con la pandemia, emerge anzitutto l’importanza dei legami intergenerazionali»
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Madame Bovary non sono io
Cristina Morales è la scrittrice spagnola del momento. Femminista anarchica premiata nel suo Paese, attacca tutta la letteratura. A partire dall’eroina di Flaubert
Il giallo non è (più) maschilista
In origine c’erano Agatha Christie e, ancora di più, Carolina Invernizio. Oggi le scrittrici di noir e thriller e polizieschi e affini si sono moltiplicate; e sono cresciute le Alice Allevi (creata da Alessia Gazzola) e le Vanina Guarrasi (inventata da Cristina Cassar Scalia). Le due autrici ne parlano con Giancarlo DeCataldo
«È tempo di ridistribuire la ricchezza»
Thomas Piketty al Festival di Trento: “La pandemia ha mostrato la fragilità del nostro modello sociale”
Margaret Atwood «Un’umanità nuova eco-femminista»
«Proteggiamo subito l'ambiente. Tra i rischi che corriamo cioè l' infertilità, come nel libro delle ancelle»
L’obbedienza è di nuovo una virtù
L'emergenza determinata dalla pandemia da COVID-19 ha riportato in primo piano la necessità di adeguarsi alle direttive provenienti dall'autorità, rivalutando il significato della scelta di obbedire rispetto alla decisa contestazione di cui si era fatto portavoce negli anni 60 don Lorenzo Milani.
L’amore al tempo dei robot
Kazuo Ishiguro: “Vi spiego come i robot cambieranno l’amore”
Io, bianco, racconto un ragazzo africano perché non dovrei?
John Grisham torna per narrare il (rianimato) sogno americano di un giovane atleta del Sud Sudan che trova il riscatto nel basket. «Secondo il politicamente corretto non dovrei scrivere certe storie. Né usare il termine “nigger”. Che errore»
Kyoto Mon Amour Lì faccio rifiorire la vita
Quindici anni dopo il successo dell’ «Eleganza del riccio», il nuovo romanzo di Muriel Barbery mostra la metamorfosi di una 42enne inaridita e sola che nella città giapponese scopre la bellezza e il coraggio di rischiare
Il veleno di Assad
Il regime siriano ha scaricato sulla popolazione civile del Paese il proprio arsenale chimico. Ci sono le prove, dice scrive qui Joby Warrick due volte premio Pulitzer. Eppure il regime siriano - 10 anni dopo l'inizio di una guerra in cui si sono affrontati governativi, ribelli, islamisti, minoranze etniche, servizi segreti di mezzo mondo e diplomazie internazionali - è ancora lì, sostenuto da amici potenti (soprattutto la Russia di Putin) e simpatie occidentali.