Christine Lagarde ancora non si è insediata alla guida della Banca centrale europea ma il duello con la cancelliera tedesca Angela Merkel è già iniziato ed ha in palio la ricetta per la crescita dell’Eurozona.
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Serve una profonda revisione delle regole economiche dell’Ue
Il messaggio del presidente Mattarella per il riesame delle regole del Patto di stabilità, allo scopo di rinnovare la coesione europea e indirizzarla verso la crescita e gli investimenti produttivi, può aprire una stagione di grandi cambiamenti e innovazioni in tutti i campi della politica e dell’economia.
Un welfare per il Quinto Stato
L’obiettivo è combattere le diseguaglianze senza coltivare l’illusione di tornare al passato.
Regole fiscali europee, una proposta di riforma
L’European Fiscal Board propone una radicale revisione delle regole fiscali della Ue. Non è un via libera alla crescita indiscriminata della spesa pubblica. Ma uno sforzo di razionalizzazione e miglioramento della qualità della politica fiscale in Europa.
Gran finale di Draghi a colpi di bazooka
Mario Draghi lascia in eredità a Christine Lagarde una politica monetaria ultra-espansiva. Ha fatto tutto quello che poteva per sostenere l’economia dell’area-euro. Adesso tocca alla politica fiscale. E la Germania dovrebbe fare da apripista.
La politica monetaria lascia la scena alla politica fiscale
Di fronte a una nuova probabile recessione mondiale l’arma monetaria è spuntata perché manca lo spazio per ridurre i tassi di interesse, già molto bassi. Dunque, non resta che una svolta nella politica fiscale, con o senza un bilancio federale unico.
Una moneta internazionale virtuale al posto del dollaro. Azzardo e rischio
Il sistema unipolare non regge più
Multinazionali, ora serve l’intervento dei governi
Tutela dei cittadini
Tre fondi indicizzati controllano tutte le US corporation
I manager delle Tre Big sarebbero nella posizione di essere azionisti dominanti in tutte le più importanti company americane, soprattutto in quelle ad azionariato diffuso e senza un azionista di controllo.
Vietato sprecare il dividendo dell’uscita dei no-euro
Ai mercati è bastato che i no-euro fossero messi alla porta perché calasse la percezione di rischiosità del debito pubblico italiano. Il nuovo governo deve non sprecare questo regalo, resistendo alla tentazione di fare più deficit e impostando una manovra di qualità, contenendo la spesa pubblica corrente.