Jhumpa Lahiri. In «Perché l’italiano» l’autrice di origine bengalese ma di lingua inglese spiega le infinite possibilità e riflessioni che le ha dischiuso la scelta di scrivere in italiano e di iniziare a trasporre i testi da una lingua all’altra
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Io? Noi? Lei? Oppure… La coscienza di Taubes
Suicida nel1969, l’americana Susan è un’autrice grandissima e negletta. Lo dimostrano «Lamento per Julia» e il suo straordinario protagonista: un’indefinibile voce narrante
Relazioni o transazioni? Siamo umani, non merci
Celine Song—artefice della rinascita della commedia romantica— racconta in «Material Love» la storia di una facilitatrice di matrimoni interpretata da Dakota Johnson.
Un testamento di leggerezza
Mario Vargas Llosa. Grazia, essenzialità, malinconia nell’ultima opera del grande autore peruviano. Il narratore è un anziano malato di Alzheimer che perde il controllo del suo corpo ma non il giudizio
Non va sprecato il dono di Humboldt
Il naturalista osservò per primo la varietà della flora e della fauna. La sfida della tutela
Ancora sudditi di Enrico VIII
Dopo aver raccontato le sue sei mogli(divorziata, decapitata, morta, divorziata, decapitata, sopravvissuta...) Alison Weir dedica una biografia romanzata al sovrano: «Rese moderno un regno ancora medievale. Ed è sua la prima Brexit»
E nel fantasy le parole creano la realtà
Il romanzo filosofico di Jedediah Berry immagina un mondo nel quale tutto è stato cancellato e vanno riassegnati i nomi alle cose
La congiura del silenzio
Ci sono «vuoti» così radicati nella cultura da risultare invisibili. E la scelta stessa di tacere può significare molto. Su questi temi indaga il politologo Michael Freeden. Avverte: «La velocità digitale nasconde i discorsi ideologici profondi»
L’albero dei Boggiano coltiva la libertà
Cristiano Berti ha ricostruito, tra archivi e resa artistica, la vicenda di donne e uomini africani che nell’Ottocento avevano acquisito il nome del padrone italiano e poi si erano riscattati.
Diavolo d’un Bulgakov (prima di Margherita)
Prima del suo romanzo più celebre, lo scrittore russo allestì un irresistibile, struggente inferno amministrativo dove si agita un impiegato perseguitato da burocrati e altri incubi. Un laboratorio anche linguistico riproposto in un’edizione a cura di Paolo Nori