La rivincita di Mameli

La riscoperta dell’Inno d’Italia è iniziata grazie al lavoro di un presidente «azionista» come Carlo Azeglio Ciampi; un altro presidente, Sergio Mattarella, ha firmato nel 2017 la legge che lo istituisce ufficialmente (era rimasto provvisorio); nel 2012 il primo verso diventa il nome del partito politico che dieci anni dopo vince le elezioni e porta la sua leader, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi; poche settimane fa Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito di quello stesso governo, ribadisce l’intenzione di inserire all’interno dell’Educazione civica l’insegnamento del significato e delle origini di questo canto risorgimentale. Due studiosi si confrontano sul testo. Seguono le riflessioni di un critico di poesia e di un compositore

I sessi non sono due C’è chi ne conta cinque

Le polemiche pretestuose contro alcune atlete che hanno accompagnato l’Olimpiade e la Paralimpiade di Parigi mostrano la necessità di chiarire la differenza tra la mera vita animale, «zoé», e l’esistenza sociale, «biòs», fatta di relazioni. Non esiste un dualismo rigido neppure sul piano biologico: nella nostra specie circa l’1,7 per cento degli individui è intersesso