L'«obiettivo finale» di ogni forma di capitalismo, infatti, non è «il miglioramento della qualità della vita e dell'ambiente», non è il benessere dell'umanità, ma è la crescita indefinita del profitto, anche se, per ottenerla, la produzione capitalistica deve portare sul mercato merci che diano o che i consumatori ritengano che diano benessere e miglioramento della qualità della vita e dell'ambiente.
Archivio articoli per il tag: Società - pagina 815
I diavoli tentatori. L’immagine di chi spaccia e di chi compra
Due pesi e due misure: chi vende le sostanze "commette un reato" chi le compra è una "vittima". Il potere nega l'autocontrollo per esercitare sugli uomini il suo dominio. Un problema che va affrontato a livello di "storia delle idee", con uno sguardo filosofico
Verso un paese plurale
Solo guardando al di là della contingenza si aiuta a comprenderla.
Fame. Perché l´incubo sta crescendo
Da anni ci eravamo abituati a considerare la denutrizione come un male quasi circoscritto all´Africa subsahariana. Invece le proteste attuali divampano in tutt´altre zone del mondo, in aree che erano state beneficiate dalla crescita economica recente. Dal Cairo a Manila, da Giacarta alle città del Marocco e della Giordania, le manifestazioni e gli scioperi contro il caro-alimenti sono un fenomeno urbano.
Così il supercapitalismo uccide la democrazia
....il libero mercato e la concorrenza spietata fra le imprese, cioè il supercapitalismo, hanno minato, se non distrutto, una parte assai importante della democrazia e dei diritti dei cittadini. La tecnologia, la globalizzazione, la deregolamentazione hanno dato potere ai consumatori e agli investitori e i cittadini l´hanno perduto.
Localismo. La rinascita del particulare
Contro gli effetti negativi della globalizzazione, un nuovo concetto di “locale”, non come ritorno al passato ma come spinta ad una diversa modernità
Il pelo, non il vizio
Le favole politicamente scorrette dedicate al Cavaliere d'Iliata dall'autore del "Commissario Montalbano" (2)
Politica e catastrofi
....attendere il verificarsi di una grande crisi o di un grande shock, quindi sfruttare le risorse dello Stato per ottenere un guadagno personale mentre gli abitanti sono ancora disorientati, e poi agire rapidamente per rendere «permanenti» le riforme.
Se la politica invoca dio. La crisi della società secolare
Secondo alcuni sarebbe finito il movimento storico che in cinque secoli ha portato l’Occidente a distinguere Stato e religione: ma è un problema tutto da discutere Il clericalismo ateo è la forma odierna di una duplice corruzione
L’esempio di Einaudi
Il presidente Napolitano ha riproposto all'attenzione degli italiani la sua figura di liberale senza aggettivi, cattolico nel privato, laico di stretta osservanza nel pubblico. Un modello di grande attualità anche oggi