La musica “Non fa valentuomini ma buffoni”
Archivio articoli per il tag: Società - pagina 113
Professori pigri e libri di testo antiquati
Cambiare si può, perché non si fa? Lo scoglio della “didattica”
All’Italia servono più immigrati
La natalità in calo e l’invecchiamento della popolazione rendono necessario un aumento significativo dell’apporto di lavoratori stranieri. Bisogna quindi cominciare a definire subito politiche adeguate per l’accoglienza e l’integrazione
Discriminazione istituzionale in Italia. Ferite aperte da risanare
I requisiti di residenza fissati dalle leggi italiane (addirittura dieci anni per accedere al Rdc) contrastano con le norme comunitarie.
Perché in Italia nascono pochi bambini
È un problema di tutta l’Europa meridionale. I bonus economici servono a poco. Bisogna ripensare il mercato del lavoro
Dove lo straniero prega non c ’è soltanto la fede
Gli immigrati portano in Italia i loro culti: la Lombardia è un caso esemplare, anzi un laboratorio (anche) di integrazione. Chiese, moschee e templi favoriscono nuove pratiche sociali e di welfare, ma il quadro giuridico è arretrato
La proposta di Pechino e gli scenari che disegna
Un anno di guerra
L’illusione che la guerra possa avere un vero vincitore
Il conflitto in Ucraina ha fermato la globalizzazione e diviso ancora una volta il mondo. Come un ingranaggio inarrestabile, la guerra, anche quella più “giusta”, tende a diventare permanente e a creare più mali di quelli che promette di eliminare La democrazia si difende davvero assicurando le ragioni (e la ragionevolezza) della pace anche di fronte all’aggressore
Europa tra Guerra e Pace
L’Occidente deve aiutare Kiev. Ma l’obiettivo è vincere la guerra o non perderla? Attorno a questa distinzione si gioca la possibilità di aprire finalmente un negoziato
Una pace senza vincitori né vinti col Donbass condiviso tra russi e ucraini
Il filosofo francese: «Siamo già tutti coinvolti, anche se è ancora possibile sfuggire a una guerra mondiale. Zelensky è un guerriero ma la vittoria impedisce il negoziato, Putin è un despota ma sa quando arretrare»