La romanziera austriaca che ha conquistato il Premio Nobel nel 2004 ha scritto un’autobiografia intitolata «Dati personali» (che è la sua vita privata; ma anche — e qui si apre un cerchio — la storia di tutti gli appunti che le ha sottratto il fisco tedesco perché riteneva che avesse evaso le tasse).
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Gabriele Salvatores È bello vincere, è meglio perdersi
Il regista che ha ottenuto il Premio Oscar nel 1992 per «Mediterraneo» ha scritto un’autobiografia intitolata «Lasciateci perdere», che doveva essere (qui si chiude un cerchio) il titolo originale del film.
Molière e il senso del ridicolo
Classici. A 350 anni dalla morte, il grande autore ci ricorda che è stato lui a fare del «ridicolo» il luogo proprio della specie umana. Collocandolo nel quotidiano, e diversamente da Pascal, ha colto un tratto decisivo della modernità
Rubens, il primo europeista
Vissuto negli anni terribili delle guerre di religione, il grande pittore fiammingo fu un sostenitore convinto della tolleranza, come diplomatico e come artista. La sua visione dell’impero lo avvicina alle idee dei padri fondatori dell’Ue
Razzi e zanzare, la scienza è rossa
Tu Youyou vinse il Nobel nel 2015, 38 anni dopo avere sconfitto la malaria; Qian Xuesen varò per Mao il programma missilistico... Geni a noi sconosciuti hanno plasmato il progresso tecnologico in Cina, racconta Simone Pieranni, ma il nodo resta il ruolo dell’agenda politica del Partito comunista
Papa Francesco “Baluardo contro le guerre”
Papa Francesco è sempre presente di fronte agli eventi che attraversano e turbano la scena globale. In particolare, in questi tempi di guerra.
Cura e lavoro, le contraddizioni di Simone Weil
Filosofia & pratica
Katherine Mansfield. La penna mirabile della “Figlia del sole”
Maestra assoluta di un preciso genere letterario: la novella
Quel medico e artista che manca
A dieci anni dalla scomparsa, è chiaro che Enzo Jannacci sia stato non solo uno degli artisti maggiori della canzone italiana e, per certi aspetti, mondiale. Ma anche, fra i maggiori, il più sottovalutato
Il secolo brutto
Figura imperdibile e imprendibile della cultura, il regista Werner Herzog pubblica «Ognuno per sé e Dio contro tutti», reportage della propria vita e dei propri film(«I miei libri dureranno più a lungo del mio cinema»). A Los Angeles lo incontra Davide Ferrario, anche lui cineasta, unito dalla stessa travolgente passione. Per parlare della loro arte; della visione del mondo, perché una visione c ’è sempre (soprattutto nei documentari, altro che verità!); e degli abissi del Novecento