Édouard Louis ha messo in pubblico la propria vita, la vita del padre operaio e alcolizzato e della madre, gli orientamenti sessuali.
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La tecnologia spegne la morale
Da più di trent’ anni Sheila Jasanoff— studiosa indo-americana, vincitrice nel 2022 dell’Holberg Prize, quasi un Nobel che premia il lavoro scientifico nelle materie umanistiche— affronta l’interazione tra ricerca, cittadinanza e politica. Qui anticipa alcuni temi: la pandemia («gli abitanti di un Paese hanno più fiducia nella medicina se hanno fiducia nei rispettivi governi, a prescindere dalla qualità della democrazia»), lo choc climatico («è un problema educativo»), l’intelligenza artificiale («non è poi così intelligente, ma il guaio è che siamo diventati eticamente passivi»)
Nel profondo di McEwan
La vita di un uomo, le aspettative tradite, il Novecento nel più recente romanzo dello scrittore inglese, edito da Einaudi
Questo è il tempo dell’interregno
C’è il Covid, e poi? C’è la crisi, e poi? C’è Zoom, e poi? C’è la Dad, e poi?
In quelle verità parziali il senso stesso della scienza
Noi e il Covid. Vorremmo risposte univoche, siamo impazienti: ma il non-sapere-ancora è aperto e onesto. Ogni scelta di contrasto alla pandemia non poteva che essere una mediazione
Il progresso delle rovine
C'è un mondo di rovine, paradigmi rovesciati, relazioni interrotte, negozi chiusi e idee invecchiate
Anche la scienza ha i suoi pregiudizi
Si crede che essere femmina o maschio e l'appartamento a un gruppo etnico abbiano rilevanza dal punto di vista medico di quanta ne abbiano in realtà. Mentre si sottostimano gli effetti sanitari delle condizioni sociali
Androidi con l’anima
Kazuo Ishiguro nel romanzo «Klara e il Sole», il primo dopo il Nobel del 2017, immagina un futuro non così remoto nel quale si possono acquistare automi capaci di interagire con noi anche emotivamente: «Volevo indagare se gli esseri umani siano fondamentalmente soli». Uno sguardo consapevole sui progressi compiuti dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale, anche se lo scrittore britannico di origine giapponese vive il rammarico di avere «voltato le spalle» da giovane alla conoscenza scientifica, quando stabilì che sarebbe rimasto dalla parte «artistica» del muro tra le due culture. In quest’anno di pandemia, dice, ha capito che «forse è un errore che stiamo facendo tutti come civiltà»
L’unica strada
Per scongiurare un autunno di varianti c'è una sola via
Il giorno in cui la scienza cedette all’improbabile
A Fukushima nel 2011 successe l’imprevedibile : un terremoto straordinariamente forte e uno tsunami di violenza eccezionale.