Istruzioni per l'immaginazione
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L’italiano, linguaccia oscena e turpiloquente
Le parolacce. Grazie all’estrema varietà geografica e sociale del Paese, il nostro idioma è particolarmente ricco di espressioni triviali. Interessante è scoprirne l’origine e le curiose etimologie (spesso inattese)
Quando l’incuria della parola nuoce all’anima
Ecologia linguistica Abbiamo sostituito il maestro con l’influencer e con il coach, il discepolo con il follower
In difesa delle parolacce
Negli ultimi tre anni le persone imprecano di più, sia gli adulti sia i bambini. Di per sé può essere sia negativo sia positivo. Il segreto è imparare come e quando farlo e quando invece è meglio evitarlo.
Nelle lingue i parenti non sono tutti uguali
In arabo si fa distinzione se la zia o lo zio sono da parte di madre o di padre. In Giappone e in Cina ci sono termini diversi per indicare il fratello o la sorella più grandi e quelli più piccoli. Ma ogni lingua dà importanza a suo modo alla famiglia.
Che cosa resta dell’amore
Il conflitto che devasta l'Ucraina e minaccia l'Europa ha reso all'improvviso logori la lingua (fino a ieri si parlava di guerra al COVID) e i sentimenti.
Parole per un’umanità postumana
A un mondo in rapida trasformazione serve una nuova lingua Perciò tre studiose realizzano un «Abbecedario» che supera lo steccato antropocentrico. Per esempio, ambientalismo non è sempre ciò che crediamo che sia ambientalismo...
Le catastrofi climatiche sono sempre meno “eccezionali”
Una prospettiva linguistica sul clima che cambia.
Car* tutt* diteci con quali segni dobbiamo scrivere
La proposta dello schwa o dell'asterisco per rendere l'italiano più inclusivo in relazione al genere è solo l'ultimo esempio: tanti letterati avevano suggerito caratteri particolari per aggiornare la lingua. Tentativi falliti. Perché le riforme non si calano dall'alto. E perché il moltiplicarsi delle scritture spontanee nell'era digitale non ha più regole nei riferimenti