Qual è la posta in gioco dietro la crisi. Da un lato, gli Usa che non vogliono perdere l’egemonia Dall’altro, Cina e Russia in apparente ascesa Ma la dimensione energetica non basta a spiegare il bipolarismo
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È l’Afroeurasia: il XXI secolo sarà multipolare
“The future is Asian” uscirà tra breve in Italia La tesi è chiara: c’è la Cina ma non c’è soltanto la Cina. L’Occidente vivrà un declino relativo, però se saprà cogliere le opportunità...
Merkel va all’attacco dell’America di Trump “Sta mandando il mondo in mille pezzi”
A Monaco ovazioni per la cancelliera. Duello con Pence sul North Stream 2. Iran e dazi alle automobili
Venezuela, le mosse Usa per far cadere Maduro
Esportare la democrazia
Madeleine Albright
Segretario di Stato ai tempi di Clinton, ambasciatrice all’Onu, a 81 anni pubblica un libro dal titolo inequivocabile: «Fascismo». Quello di oggi, non solo quello di ieri. Con tre esempi: Putin, Orbán, Erdogan. E sull’alleanza giallo-verde italiana dice che...
Il Venezuela schiacciato dai debiti e l’aiuto russo
Morire per Caracas? Probabilmente no, nessuno è disposto a tanto. Ma sullo sfondo del caos venezuelano si muovono tre grandi player, la Cina, la Federazione Russa e gli Stati Uniti, ciascuno con strategie e modalità differenti.
Italia in prima fila nella guerra Usa all’Iran
Medio Oriente. Gli Usa con Israele cercano di convincerci che i mali del mondo sono l’Iran e la Siria di Assad. Quindi è probabile che useranno anche la basi Usa in Italia per condurre questa guerra. Cosa hanno da dire in proposito i nostri sovranisti? Ovviamente nulla, in particolare Salvini che nella sua visita in Israele ha dato il suo pieno appoggio a Benjamin Netanyahu
Nuova dottrina Trump: la guerra all’Iran per procura
Tutti contro Teheran. Ora Trump vorrebbe ritirarsi dalla Siria per affidarsi al gendarme israeliano e sperando che siano altri, come l’Arabia Saudita, a pagare il conto
Tecnologia e fake: i piani di conquista sono più insidiosi
Il dibattito delle idee. Parla Joseph Nye che trent’anni fa introdusse nella geopolitica una categoria che avrebbe goduto di straordinario successo: il soft power Oggi accanto al «potere duro» (soprattutto militare) e al «potere soffice» (modelli culturali e suggestioni) c’è il «sharp power», subdolo e tagliente
Flop power
Credevamo che il mondo fosse piatto: che il potere di fascinazione dell’Occidente potesse imporsi ovunque senza ostacoli. Ci sbagliavamo, e non di poco. L’America non ha perso del tutto la capacità«morbida» di piacere (l’Europa purtroppo sì)ma ora la competizione è tornata a essere«dura»: economia ed eserciti. La geopolitica, in altre parole. Un cambio di passo imposto dall’ascesa al potere in Cina di Xi Jinping. Lo raccontiamo in queste pagine: con le parole di Joseph Nye, che per primo ha elaborato il concetto di«soft power», e con quattro esempi di seduzione culturale che non funziona