Arriva dagli Usa un’altra epidemia: migliaia di morti per mancanza di senso

Arrivano dagli Usa, storica avanguardia delle tendenze che poi invaderanno gran parte del mondo economicamente avanzato, segni nefasti: uno dei più tragici è legato alla diffusione delle "morti per disperazione". Una vera e propria epidemia che ha visto, solo negli Stati Uniti, nel 2017, morire 158.000 persone di suicidio, overdose o malattie correlate all'abuso di alcool

L’urgenza della memoria Dialogo su letteratura e politica

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e lo scrittore Claudio Magris si sono incontrati a Trieste a margine di un evento scientifico. Questa conversazione è il frutto di quell’incontro. Si parla di storia, di certi capovolgimenti della storia (per esempio quando Magris vede in tv cittadini polacchi marciare con svastiche e croci uncinate nella piazza centrale di Varsavia); di politica e di etica pubblica (per esempio quando Conte ricorda che il perseguimento del bene comune è l’unica prospettiva che deve muovere l’azione); di identità (per esempio quando Magris cita la lezione di un vecchio amico: l’identità è sempre qualcosa in movimento; altrimenti s itrasforma in idolo,simulacro). Poi si parla anche di Don Chisciotte, Omero, Proust...

Le impronte di Neanderthal nel Covid-19

Cisono due regioni nel genoma umano che aumenterebbero il rischio di ammalarsi di coronavirus in modo serio. Una di queste regioni, sul cromosoma 9, ha a che fare con i gruppi sanguigni: il gruppo A s’assocerebbe a una malattia più severa (lo avevano visto i ricercatori cinesi, lo conferma il «New England Journal of Medicine»).Ma nel genoma c’è una regione più interessante: si trova sul cromosoma 3, è l’eredità dell’incrocio tra Sapiens e Neanderthal. Il più serio fattore di rischio sembra che l’abbiamo ereditato, dice ora una ricerca su«Nature», da questi ultimi. Ecco come

Covid digitale. De Lillo spegne la tecnologia

È uno degli autori più grandi di oggi, con un fiuto per quello che accadrà (come l’11settembre, come il 2008). Nel nuovo romanzo, scritto prima della pandemia e uscito in America, immagina che una sera del 2022 si verifichi un blackout globale tecnologico: si fermano computer, tv, telefoni, il mondo torna analogico e immediatamente tutto perde significato, con l’uomo che contempla sé stesso in uno schermo buio. Il libro non poteva che intitolarsi «The Silence»

E poi Ulisse… Il sequel in versi dell’Odissea

L’eroe greco torna a casa ma, fedele alla propria natura inquieta,riprende la via del mare e punta verso il Nord Africa: un’altra epopea. Che non è stata scritta dal mitico cantore ma da un poeta del Novecento, il cretese Nikos Kazantzakis, che compose altri 33.333 versi immaginando che cos’era accaduto dopo Itaca. Ma c’è un’epopea ulteriore, che ha per protagonista Nicola Crocetti, editore, fondatore della rivista «Poesia» e divulgatore della cultura greca: per 7 anni ha lavorato a una traduzione di questo secondo poema. Che ora arriva in libreria: «Un’arca di Noè delle parole, salvate prima che scomparissero»