Anche sul presente si fa archeologia

Questa è la scienza che ci mette in contatto con il nostro passato, talvolta molto remoto (ma non sempre: si può fare ricerca anche tra i rifiuti delle metropoli contemporanee) o molto ontano (ma non sempre: guardate che cosa è capitato ai sudditi britannici che durante le quarantene sono stati invitati a scavare davanti a casa). Ora un volume esplora le indagini clamorose: la storia della piccola Lucy, a scoperta delle prime forme di vita associata in Anatolia, le analisi del sito di Stonehenge

Noi non siamo al centro. I romanzi post umani

Biologia, genetica, tecnologia sono ritenute in grado di trasformare l’individuo. Oltre la specie, oltre la morte. Ma smascherano anche l’illusione dell’antropocentrismo: non siamo troppo diversi dagli altri animali. In che futuro vivremo? La letteratura è utile perché ci aiuta a immaginarlo. Specie ora che il Covid rende la domanda più urgente: le distopie di Margaret Atwood, il potere della natura di Richard Powers, le allegorie di Jeff Vander Meer, le poesie dell’italiana Laura Pugno

Ora che ci penso, i miei romanzi sono storie di lockdown

«Branchie» era ambientato in parte nelle fogne di New Delhi, la scena madre di «Che la festa cominci» si svolge nelle catacombe di Villa Ada, in «Io non ho paura» (che compie vent’anni) c’è una prigione, in «Io e te» una cantina, in «Anna» (di cui in primavera uscirà la serie tv) una claustrofobica pandemia. Ne parliamo con l’autore, Niccolò Ammaniti