Questa è la scienza che ci mette in contatto con il nostro passato, talvolta molto remoto (ma non sempre: si può fare ricerca anche tra i rifiuti delle metropoli contemporanee) o molto ontano (ma non sempre: guardate che cosa è capitato ai sudditi britannici che durante le quarantene sono stati invitati a scavare davanti a casa). Ora un volume esplora le indagini clamorose: la storia della piccola Lucy, a scoperta delle prime forme di vita associata in Anatolia, le analisi del sito di Stonehenge
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La giustizia che fa i conti con la storia
Secondo il giurista Justin Collings, nel diritto costituzionale ci sono due modi di trattare le colpe del passato: metterle tra parentesi per ricreare una continuità positiva; oppure cercare di redimerle eliminandone le cause. Si possono combinare queste strategie, ma è dannoso rimuovere il problema
I bambini all’inferno II pianto di Arianna
Era la più piccola di una famiglia di 9 persone: tutti deportati ad Auschwitz, tornarono soltanto lei e un fratello. Oggi è tra gli ultimi testimoni. «Gli incubi non mi lasciano»
L’amore attorno a una camera a gas
Se questo è amore
Noi non siamo al centro. I romanzi post umani
Biologia, genetica, tecnologia sono ritenute in grado di trasformare l’individuo. Oltre la specie, oltre la morte. Ma smascherano anche l’illusione dell’antropocentrismo: non siamo troppo diversi dagli altri animali. In che futuro vivremo? La letteratura è utile perché ci aiuta a immaginarlo. Specie ora che il Covid rende la domanda più urgente: le distopie di Margaret Atwood, il potere della natura di Richard Powers, le allegorie di Jeff Vander Meer, le poesie dell’italiana Laura Pugno
Non per studio ma per amore. Il verso giusto dei grandi poeti d’Italia
Fino a qualche decennio fa la poesia era parte integrante della nostra formazione culturale. Ora è sostituita da surrogati più luccicanti. Uno dei maggiori linguisti ha messo ordine nelle nostre liriche per farci riscoprire l’arte più pienamente umana
Ora che ci penso, i miei romanzi sono storie di lockdown
«Branchie» era ambientato in parte nelle fogne di New Delhi, la scena madre di «Che la festa cominci» si svolge nelle catacombe di Villa Ada, in «Io non ho paura» (che compie vent’anni) c’è una prigione, in «Io e te» una cantina, in «Anna» (di cui in primavera uscirà la serie tv) una claustrofobica pandemia. Ne parliamo con l’autore, Niccolò Ammaniti
Uomini, tremate Lisistrata è tornata
La commedia greca di Aristofane arriva in una nuova traduzione. Perché lo sciopero delle donne ha ancora qualcosa da insegnarci
Vietnam, Wall Street, JFK la passione di Oliver Stone per i lati oscuri dell’America
Tre premi Oscar e molte polemiche
Il nesso invisibile tra benessere dei lavoratori e valore delle imprese
È ancora troppo diffusa la cultura secondo cui per rendere un lavoratore soddisfatto, per valorizzare i suoi bisogni di finalità, utilità sociale e appartenenza, si debbano sostenere costi e non, invece, fare investimenti