Nell’isola è finito il carburante, scarseggiano cibo e medicinali. Le autorità si appellano alle due potenze regionali rivali, l’India e la Cina, oltre che al Fondo monetario internazionale, sapendo di dover accettare condizioni draconiane.
In due paesi finora neutrali l’opinione pubblica ha cambiato orientamento, e oggi la maggioranza è favorevole all’abbandono della neutralità a beneficio dell’alleanza atlantica. Un paradosso creato dalla guerra russa in Ucraina.
Il conflitto in corso ha effetti sull’intero pianeta: a subirne le conseguenze sono anche persone che vivono in Perù, in Tunisia o in Sri Lanka, per cui il prezzo del pane decolla e quello del carburante schizza alle stelle.
È molto probabile che Putin abbia deciso l’invasione con piena cognizione di causa sulle conseguenze politiche dell’offensiva. Le sanzioni potrebbero rivelarsi un’arma spuntata.
Il premier britannico Johnson è più “guerriero” con Mosca perché rivuole la leadership strategica azzoppata dalla Brexit. Francia e Germania vogliono dialogare con Putin per evitare il sopravvento dei “falchi”.