Il francese Abel Quentin racconta in forma narrativa la storia vera degli scienziati che, insieme a Jay W. Forrester, lavorarono al «Rapporto sui limiti dello sviluppo» del1972, il più terrificante oracolo che il mondo abbia mai ricevuto. È la storia di quando abbiamo avuto la possibilità di salvare il pianeta e abbiamo deciso di non farlo: Quentin la espone con gli strumenti del romanzo corale, scritto in punta di penna, inaspettatamente divertente
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Perché l’estate non ci piace più
Un tempo aspettavamo l'estate con trepidazione. Oggi invece, tra eventi meteorologici estremi e ondate di calore, la nostra salute e benessere psichico sono a rischio. E il futuro dell'estate sembra cupo e inquietante.
La nostra dipendenza dal petrolio è anche culturale
I combustibili fossili sono la droga dell'umanità. Dal punto di vista energetico ed economico, ma anche da quello psicologico e culturale: siamo dipendenti dalla crescita e dall’accumulo. In epoca di crisi climatica abbiamo bisogno, però, di un cambiamento radicale. Riusciremo a disintossicarci?
Il superstato oltre gli Stati
Crisi climatica, pandemie, guerre: gli Stati-nazione da soli non ce la fanno più, serve una federazione mondiale. Il modello? Non l’Onu, ma l’Unione Europea
Serve una primavera prima che sia inverno
Sappiamo che la questione climatica è inderogabile; sappiamo che i movimenti di piazza — l’ attivismo ambientale — possono portare a radicali cambiamenti. Ferdinando Cotugno ha mappato questa galassia, avanguardia politica contro il collasso
Parole per un’umanità postumana
A un mondo in rapida trasformazione serve una nuova lingua Perciò tre studiose realizzano un «Abbecedario» che supera lo steccato antropocentrico. Per esempio, ambientalismo non è sempre ciò che crediamo che sia ambientalismo...
Perché vedo soltanto ciò che voglio vedere?
Sosteneva Goethe: «Vediamo solo ciò di cui andiamo in cerca. E andiamo in cerca solo di quello che conosciamo». Vero: la parzialità del nostro sguardo sul mondo è dovuta a limiti percettivi e neurologici, ma anche cognitivi e culturali.. Cioè: siamo parzialmente ciechi, però tendiamo a negare questa cecità.
Le catastrofi climatiche sono sempre meno “eccezionali”
Una prospettiva linguistica sul clima che cambia.
Perché vedo soltanto ciò che voglio vedere?
Sosteneva Goethe: «Vediamo solo ciò di cui andiamo in cerca. E andiamo in cerca solo di quello che conosciamo».Vero: la parzialità del nostro sguardo sul mondo è dovuta a limiti percettivi e neurologici, ma anche cognitivi e culturali. Cioè: siamo parzialmente ciechi, però tendiamo a negare questa cecità. E l’intelligenza artificiale potrebbe fare ulteriori danni
E i barbari alla fine sono arrivati
Tommy Wieringa torna al romanzo (autobiografico) e torna a casa: il villaggio dove ambienta «Santa Rita» sembra il villaggio dove è cresciuto e il protagonista Paul Krüzen sembra Wieringa se non se ne fosse andato. In questa campagna olandese sono sbarcati gli immigrati (paura), ma sognano di andare via (nuova paura). Lo abbia mo incontrato
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