Aveva 88 anni. Educatore, saggista, critico letterario e soprattutto cinematografico, animatore di riviste importanti
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Anita oltre Garibaldi. Anatomia di un mito
In presenza di poche notizie, Laura Calosso scrive un romanzo permettere insieme i pezzi di una vita breve e leggendaria (anche grazie a qualche manipolazione postuma). Qui ne parla con la storica Silvia Cavicchioli, biografa della prima moglie dell’ eroe risorgimentale
Ma che storia racconti? Lite sullo studio a scuola
Le indicazioni ministeriali, redatte da un gruppo di lavoro di cui fanno parte Ernesto Galli della Loggia ed Elvira Migliario, hanno suscitato riserve sulla «esclusiva occidentale». Discutono con i due membri della commissione le voci critiche del medievista Franco Cardini e del sinologo Maurizio Scarpari
La Chiesa e la Shoah Perché Pio XII tacque
Lo storico, archivista vaticano, Giovanni Coco parla del suo nuovo libro sul pontificato di Pacelli, dedicato al rapporto tra Santa Sede ed ebrei all’ epoca del genocidio nazista. «Il Papa non voleva schierarsi e sapeva che Hitler non avrebbe concesso nulla in tema razziale»
Populista o riformatore I volti di Bergoglio
Un saggio polemico di Loris Zanatta imputa a Papa Francesco un «salto indietro» verso una Chiesa antimoderna, ostile ai valori dell’illuminismo e dell’Occidente. Abbiamo invitato l’ autore a discutere con due studiosi del cattolicesimo, Luca Diotallevi e Daniele Menozzi
Sono Churchill Tante vite in una
A150 anni dalla nascita e quasi 60 dalla morte dello statista britannico, Gabriele Genah si mette nei suoi panni per narrarne la biografia. Successi, sconfitte e la lotta ai totalitarismi
Leggete «Mein Kampf» E capirete meglio Putin
Cent’ anni fa, imprigionato nella fortezza di Landsberg, Adolf Hitler dettò il libro— sgrammaticato e respingente —in cui esponeva i suoi propositi e che sarà pubblicato nel1925.Vincenzo Pinto, che ne ha curato l’ edizione critica italiana, sostiene che quel testo contorto è un classico di retorica politica. Oggi è molto diffuso nei Paesi arabi, dove è letto come un manifesto antiimperialista e antisemita. Mentre l’interesse del Führer per le comunità tedesche fuori dai confini del Reich ricorda l’ analoga linea di Mosca oggi
La rivincita di Mameli
La riscoperta dell’Inno d’Italia è iniziata grazie al lavoro di un presidente «azionista» come Carlo Azeglio Ciampi; un altro presidente, Sergio Mattarella, ha firmato nel 2017 la legge che lo istituisce ufficialmente (era rimasto provvisorio); nel 2012 il primo verso diventa il nome del partito politico che dieci anni dopo vince le elezioni e porta la sua leader, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi; poche settimane fa Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito di quello stesso governo, ribadisce l’intenzione di inserire all’interno dell’Educazione civica l’insegnamento del significato e delle origini di questo canto risorgimentale. Due studiosi si confrontano sul testo. Seguono le riflessioni di un critico di poesia e di un compositore
Pace e diritti, la missione quasi politica dei valdesi
Il Sinodo «Impegno sociale e spiritualità sono collegati»
De Gasperi e Togliatti I padri delle Italie
In agosto saranno settant’ anni dalla morte del leader democristiano (il 19) e sessanta da quella del segretario comunista (il 21). Due politici accomunati dall’ antifascismo ma nettamente divisi nei loro progetti per il futuro del Paese. Entrambi lavorano per plasmare la Costituzione e inserire la Repubblica nel contesto delle nazioni democratiche con il trattato di pace, ma lo statista trentino guarda a Occidente mentre il suo antagonista mantiene un forte legame con Mosca. Ne discutono tre studiosi: Gianluca Fiocco, Gaetano Quagliariello e Giuseppe Tognon