Intervista a Elizabeth Strout. Le radici della divisione vanno cercate nell’avidità del nostro capitalismo
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«Tanti repubblicani hanno deciso di fermare l’esperienza trumpiana»
La docente di Yale, Emma Sky: il presidente aveva previsto chiaramente lo scenario, quindi insisterà sulle accuse per «avere così modo di poter dare fondo a tutta la sua arte retorica»
Il populismo è una ricetta che funziona ancora
Intervista ad Adam Gopnik. Nonostante il disastro dell’emergenza Covid il messaggio di Trump continua a fare breccia soprattutto tra chi si chiede: che cosa è meglio per me?
L’islamofobia e la laicità sfigurata
Il caso Paty - Il prof. ucciso aveva mostrato la vignetta di Charlie Hebdo che ridicolizzava Allah. Delitto efferato, ma la sua non è stata una buona lezione di educazione civica. Offenderci a vicenda non è segno di libertà
La libertà e le vignette di Charlie Hebdo
Quando la libertà di espressione diventa offesa
“L’Isis non è più Stato ma affascina ancora le giovani generazioni”
Intervista a Renzo Guolo, sociologo e studioso di fondamentalismo islamico sull'attacco terroristico a Vienna
Turchia neo-ottomana? No,solo post-imperiale
Il presidente Recep Tayyip Erdogan — spiega a «la Lettura» lo studioso Galip Dalay, suo connazionale — «persegue politiche di potenza legate alla storia recente», un po’ come fanno altri Paesi con un passato coloniale: vedi Russia, Francia o Regno Unito. Cerca un ruolo internazionale: in Libia ci è riuscito, in Africa quasi, ma con Francia e Grecia rischia grosso
Trump e Biden guerra di mondi
Il prossimo presidente di fronte a un mondo nuovo comunque vada nulla sarà come prima
Stati divisi d’America
Odio razziale, fratture sociali. Opinione pubblica radicalizzata. Chiunque sarà, il presidente dovrà governare un paese spaccato al suo interno come mai nella storia
Elezioni Usa 2020, Trump e le promesse non mantenute in quattro anni d’amministrazione
Nel 2016 «The Donald» a colpi di slogan conquistava l’America profonda diventando il 45esimo capo di Stato americano. Il presidente più divisivo della storia Usa non è stato «di parola»