Quella kantiana pace perpetua che non passa attraverso la religione: il saggio di Paolo Naso

Ciò che ancora una volta può salvarci è, da un lato, il riconoscimento del fatto che «le religioni sono costruzioni umane» e come tali sono imperfette come imperfetto è tutto ciò che è umano, e dall'altro il riconoscimento che la diversità non sempre è qualcosa da temere, un nemico da neutralizzare, inglobare o sfruttare, bensì qualcosa che può portare elementi aggiunti, ricchezza, cultura.