Carteggi amorosi
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Preghiere di anime grigie
Il Vangelo secondo Flannery O’Connor. La scrittrice di Savannah, Georgia,Usa, pubblicò «Il cielo è dei violenti» nel 1960, al massimo della sensibilità letteraria (pochi altri sono riusciti come lei a non avere paura di raccontare cosa siamo) e al minimo della sensibilità fisica (malata di lupus, poi in stampelle, poi costretta alla quasi totale immobilità). Questo romanzo è un purgatorio che ci racchiude tutti, senza il ricatto dell’inferno e la chimera del paradiso, «come dovessi dare le ali agli uomini»
Profetesse sotto Inquisizione nel secolo dei Lumi
Donne, religione e potere
Quell’amore ostacolato dalla guerra
“La vita docile” di Maurizio Cucchi racconta una storia impossibile nel primo ‘900 a Milano
L’inganno veritiero
La grande tragedia antica sbriciola l’ambizione della filosofia di definire il bene e il male. Con i suoi intrecci inverosimili svela l’irrazionalità della vita e ci libera dalle illusioni
Che disastro la scomparsa delle tenebre
Bisogna sottrarsi alla metafisica della luce radicata in Occidente sin da Platone per riaffermare il valore e la bellezza del buio
Il vantaggio di essere una nazione
Il nodo dell’identità L’israeliana Yael Tamir critica i ceti dirigenti cosmopoliti che disprezzano il senso d’appartenenza delle classi popolari
«Vuoi un caffè?» Il libero arbitrio è davvero libero
Escludere la facoltà di scelta delle persone e ricondurre tutto a processi inconsci, sostiene lo studioso Christian List, non permette di capire le azioni dei nostri simili. Le ragioni per cui il pubblico compra una merce o gli elettori votano un partito non si possono spiegare con la fisica delle particelle. E il concetto di responsabilità individuale non implica una giustizia punitiva
Dalla giungla l’apocalisse viene a cercarti
Alessandro Perissinotto recupera la storia, vera, del suicidio di massa di una setta in Guyana. Era il1978, l’autore spinge le ramificazioni di quel dramma fino agli Stati Uniti attuali
Bisogna rincorrere il Leviatano per addomesticarlo
Lo Stato moderno serve a garantire la sicurezza dei cittadini, ma ha un’innata propensione dispotica. Secondo Daron Acemoglu e James Robinson solo una società civile che tenga testa all’apparato coercitivo può assicurare a un Paese libertà e benessere. Non è il caso della Cina, per esempio