La fantasia non aiuta a conoscere la storia

Dal dibattito pubblicato su «la Lettura» della scorsa settimana tra Falcones, Lemaitre e Scurati, emerge a tratti la tendenza a relegare la storiografia in un ruolo gregario, a vedere negli studiosi i portaborracce dei romanzieri. Ma chi deve ricostruire la verità dei fatti e si rivolge alla comunità scientifica ha obblighi che non possono essere elusi e sottovalutati: diversi da quelli di autori che rispondono soltanto ai lettori e all’editore

Narro una Francia un po’preistorica E mi tirano le pietre

Pierre Jourde ha scritto un romanzo, ora tradotto in italiano, che racconta le vicende del luogo dove è cresciuto, alla periferia della periferia dell’Alvernia, nel cuore del Massiccio centrale. È una Spoon River contemporanea, abitata da contadini che ricordano i fantasmi di van Gogh e l’umanità di Céline, fisionomie deformi, un universo brutale e tenero, selvaggio e dolce, quasi impossibile da vivere. Quando il libro uscì, gli abitanti non la presero bene e lo scrittore venne aggredito: alcuni di loro finirono in ospedale e lui in tribunale