La fine della Leadership e l’inizio del Leaderismo

La filosofia politica moderna vuole che a comandare siano le leggi e non gli uomini. Ma nella concretezza della storia c'è sempre stato bisogno di capi, anche in situazioni non eccezionali o rivoluzionarie. Nell'Italia dei partiti c'erano personalità autorevoli, capaci di mediare o decidere. Ora la crisi delle istituzioni e dei corpi intermedi ha prodotto figure che parlano a un pubblico pulviscolare, puntano tutto sull'emotività e sulla costruzione del nemico, pretendono un'assoluta libertà di azione. Sono inaffidabili, ma il loro successo segnala l'esigenza di superare gli eccessi tecnocratici

C’è una neofisiognomica che inizia a fare paura

Il Museo del Cinema di Torino inaugura il 17 luglio una mostra che mette insieme— con un felice cortocircuito— il pittore del Re Sole, Lombroso, Ejzenštejn, gli emoji... E i big data.  Le tecnologie sempre più sofisticate di riconoscimento facciale stanno componendo un gigantesco database — ci dice l’esposizione— che bisognerebbe discutere e negoziare

Proust a 40 anni

Sappiamo che cosa ci aspetta quando si affronta «Alla ricerca del tempo perduto»: persino uno come Nabokov aveva osato una stima, quattromila pagine nell'edizione inglese. Però se a Proust si arriva da adulti scrive Cees Nooteboom è un mondo che cambia. Ma ci sono altri modi di osservare la realtà, trasformarla. Quello di Delia Ephron, per esempio, o di Jonathan Lethem.